Il talento di Michel Gondry a servizio del supereroe che rese immortale Bruce Lee. Ovviamente in 3D
28/01/11 – Cosa c’entra Michel Gondry – geniale e visionario regista francese dal talento invidiabile per le storie assurde e una messinscena ancor più imprevedibile e artigianale – con un blockbuster sui supereroi prodotto da una major americana? La risposta è in The Green Hornet, nuovissima fatica dell’autore premio Oscar per Se mi lasci ti cancello, in cui ancor prima degli effetti speciali e dell’umorismo spiantato, è evidente la sfida di unire il conformismo hollywoodiano con una più spiccata creatività.
Programma radiofonico degli anni ’30, poi fumetto e infine serie tv anni ’60,con il merito non indifferente di aver lanciato negli Stati Uniti il mito di Bruce Lee, The Green Hornet (letteralmente Il calabrone verde) porta ora sul grande schermo, e soprattutto in 3D, le avventure mascherate del giovane “ereditiero” spaccone Britt Reid e del suo leggendario braccio destro Kato: autista tuttofare, brillante inventore e abile combattente, specializzato nel salvare la vita al proprio maldestro e corpulento datore di lavoro. Un canovaccio semplice e malleabile, che sfrutta non solo la nuova ondata di interesse per le debolezze umane e il lato adolescenziale dei supereroi (vedi il popolarissimo Kick-ass, in uscita a breve anche in Italia), ma soprattutto la verve comica dei suoi creatori, gli autori dello script Evan Golberg e Seth Rogen, quest’ultimo anche protagonista maschile della pellicola nei panni di Britt Reid . Quasi ignoto in Italia, ma piuttosto popolare negli Usa, Rogen si è distinto negli ultimi anni come giovane mattatore della scena comico-demenziale, firmando non solo collaborazioni con Judd Apatow, ma anche una serie di neo-scult come 40 anni vergine, Molto incinta, Strafumati e Drillbit Taylor. Di questi ultimi tre film, in particolare, ha realizzato la sceneggiatura insieme a Evan Golberg, che ha scritto a quattro mani con lui anche The Green Hornet, di sicuro un progetto molto diverso e probabilmente più ambizioso dei precedenti, che per sua fortuna ha avuto modo di nutrirsi un po’ anche del genio di Gondry. Un genio molto sottotono rispetto ai film precedenti, ma evidentemente fondamentale per le carte vincenti del film.
In bilico tra l’action, il kung fu, i comics e appunto la commedia demenziale, The Green Hornet si distingue infatti dagli altri superhero movies per la sua assoluta indeterminatezza di genere, che impedisce di classificarlo con certezza in alcuna della categorie cinematografiche a cui fa riferimento. Si va da intere scene d’azione girate intorno a una pennetta USB a forma di sushi ai classici inseguimenti in macchina, dallo scontro quasi mortale col super cattivo di turno (il premio Oscar Christoph Waltz) alle crisi di mezza età di quest’ultimo, preoccupato non tanto di dominare il mondo quanto di non perdere la sua capacità di spaventare il prossimo.
Insomma, un film strano da quasi tutti i punti di vista, ma non sempre in maniera proficua. Quello che di sicuro non delude è la capacità intramontabile di Michel Gondry di unire la sua concezione artigianale dell’effetto speciale non solo all’azione classica (girata per lo più senza l’aiuto del computer) ma anche al 3D, che lo stesso regista ammette di aver sperimentato insieme ad altre tecniche tradizionali, come il flashback e lo split screen, in modo da scovarne nuove applicazioni stilistiche ancora inesplorate.
Regia: Michel Gondry
Produzione: USA 2011
Cast: Seth Rogen, Jay Chou, Cameron Diaz, Christoph Waltz, Edward Furlong, Tom Wilkinson, Sterling Cooper
Durata: 120′
Genere: film d’azione
Distribuzione: Sony Pictures
Data di uscita: 28 gennaio 2011
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The Green Hornet, trailer italiano: