Sguardi sonori – Una canzone per te
Vani tentativi di nuovo ritmo
(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)
16/06/10 – Per sollevare la commedia giovanilistica italiana dagli ultimi insuccessi, Herbert Simone Paragnani – complice MTV – ha pensato che bastasse condire la solita storiella di amore e successo (manco fossimo negli USA del sogno americano), con un bel po’ di canzoni e con un plot che ricorda i talent show musicali che impazzano in tv. Ha fallito, non solo in termini di incassi, ma soprattutto in termini musicali.
Paragnani ha lasciato tutta la direzione artistica musicale di Una canzone per te a Luca De Gennaro, tra i dirigenti di MTV, che ha costruito l’intera traccia narrativa proprio sulla crescita musicale del personaggio che dovrebbe passare dal rock melodico e commerciale con cui si apre il film a una sorta di cantautorato più maturo attraverso la conoscenza di band e generi più evoluti, dai Genesis alla PFM fino ai Ramones. Ma la colonna sonora è ipocrita tanto quanto il film, che in fondo non fa che idolatrare le teen band usa e getta del momento. Come il protagonista alla fine tornerà a suonare il solito riff scemo con cui apre il film, la raccolta di canzoni finge cultura e passione per le canzoni anni ‘70/’80, da Rock ‘n’ Roll High school di Ramones a No More Heroes di The Stranglers, dalla splendida Sad Lisa di Cat Stevens a Cat’s in the Cradle di Harry Chapin; ma alla fine quello che conta è la plastica finto punk e simil-Finley dei Broken Heart College (Thank You), la melodia paternalistica dei Lost (L’applauso del cielo), l’indigesta vocalità degli Zero assoluto (Vieni più vicino) – per non parlare dei tentativi dilettanteschi dei protagonisti Agnese Claisse o Emanuele Bosi. Si salva dal delirio per adolescenti solo L’aura, unica vera cantautrice del mazzo (Invisibile).
Perché tanto il disco lo dovrebbero comprare o scaricare i ragazzini, quindi perché concentrarsi sulla qualità musicale o almeno sulla coerenza con il film, se poi alla resa dei conti contano solo le ragazzine bercianti di TRL?