The Social Network, l’elettronica tensione della contemporaneità: Trent Reznor musica Facebook
(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)
17/11/10 – The Social Network, il nuovo, bellissimo film di David Fincher sulla creazione di e le controversie a Facebook, è stato definito dalla critica americana “un film 1.0 per un pubblico 2.0”, sottolineando così l’analiticità e la precisione di dialoghi non certo comuni nel cinema contemporaneo, quanto piuttosto in quello degli anni ’70. A legare fortemente il film all’oggi, alla modernità, è la straordinaria colonna sonora di Trent Reznor.
Il leader del gruppo elettronico/industrial Nine Inch Nails, con la collaborazione di Atticus Ross, mette insieme una partitura che evidenzia per contrasto l’inquietudine del racconto, dei personaggi, dello strato sociale in cui è ambientato il film nascosta sotto il brillante andamento da legal thriller o commedia biografica: l’uso dell’elettronica sinistra, dei rumori a contrappuntare aperture sinfoniche rilette in chiave dark, il piano e la melodia a cogliere stralci di malinconia sepolta dalle percussioni sembrano davvero la base sonora di un mondo fatto di fibre ottiche e pixel in ebollizione. L’apertura ronzante di Hand Covers Bruise, in cui poche note di piano rompono il rumore di fondo, lasciano spazio al beat tecnologico e martellante di In Motion che diventa pop industriale nella successiva A Familiar Taste. Reznor gioca al contempo con le atmosfere del film (Intrguing Possibilities), con la musica per il cinema (Eventually We Find Our Way) e con la propria vena compositiva (Complication with Optimistic Outcome), sfiora la musica classica con la straordinaria rilettura elettronica di In the Hall of the Mountain King di Grieg e ammicca alla techno con Carbon Prevails. E realizza lo score dell’anno, tra i migliori del decennio.
Chissà che effetto potrebbe fare a febbraio, in quel di Hollywood, vedere un personaggio così astratto e fuori contesto con la statuetta degli Oscar in mano.