Sguardi sonori – Watchmen
Canzoni nostalgiche per supereroi al tramonto
(Rubrica a cura di Emanuele Rauco)
25/03/09 – Più volte in questa rubrica si è trattato di colonne sonore riguardanti film tratti da fumetti, per il semplice motivo che, spesso, sono baluardi di un tipo di sinfonismo classico che si lega al rock moderno, dando vita a curiosi ibridi. Non è il caso di Watchmen, coerentemente, non essendo il film la classica pellicola fumettistica ed essendo il romanzo grafico di partenza la chiave di volta dell`intera arte del fumetto. Zack Snyder, consapevole dell`improbo compito, decide di fare un film che spiazzi e scontenti le attese, e se minimizza l`azione e l`avventura, riduce anche il ruolo dello score, non quello delle musiche: infatti affida a Tyler Bates (già collaboratore di Snyder e Rob Zombie) la missione di raccogliere, organizzare e dotare di significato una compilation di canzoni note, legato solo qua e la da una composizione originale.
Compito banale sotto certi versi, che invece fa scoprire un universo sonoro curioso: perchè le canzoni, che spaziano dal rock al pop fino all`elettronica, sono segni dei tempi andati, emblemi di culture e ricordi di speranze ormai trascorse. Il 1985 alternativo del film diventa la summa di un passato che si sintetizza (fatta eccezione per il brano di My Chemical Romance) e segna la fine di un gruppo di eroi, o più semplicemente dei nostri sogni. Non è un caso che i meravigliosi titoli di testa abbiano come sottofondo The Times They Are A`Changing di Bob Dylan: da qui canzoni d`epoca, viaggio nella memoria e commento ironico al presente, che si alternano tra maestosità (Prophecies e Pruit Igoe di Philip Glass), classe venata di sagacia (Unforgettable di Nat King Cole), ma anche virate nel trash (99 Luftballons di Nina) o perle usate in modo da diventare trash (Hallelujah, nella versione di Leonard Cohen, sottofondo per una grottesca scena di sesso).
Dove non riesce perfettamente Bates, è nel rendere vivace e significativo il connubio tra canzoni e sequenze, rischiando in più di un occasione l`effetto juke box (si va da Simon & Garfunkel a KC & the Sunshine Band), ma l`attenzione e l`intelligenza con cui si è dato vita al progetto rendono gustosa una compilation di canzoni senza scoperte, che hanno un più di senso se mescolate alle immagini del film.
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