Sguardi sonori – Viaggio tra le sette note composte per la settima arte – a cura di Emanuele Rauco
Celebre per aver dato corpo alla musica del primo episodio de Le Cronache di Narnia, per il quale fu candidato ai Golden Globes, Harry Gregson-Williams è uno di quegli eclettici e professionali compositori di musica per il cinema che, raramente memorabili, sono sempre efficaci e apprezzabili: caratteristiche che si adattano bene al lavoro fatto per Jon Favreau, regista di Cowboys & Aliens di cui Gregson-Williams è l’autore della colonna sonora. A maggior ragione viste le caratteristiche dello stile del musicista, allievo di Hans Zimmer e abile nel fondere sinfonia orchestrale e deviazioni elettroniche, si trova perfettamente a suo agio nel mix tra western e fantascienza del film interpretato da Daniel Craig. E il compositore ha cura nell’alternare momenti country da tradizione, grandi ensemble strumentali per le scene avventurose e intermezzi “tecnologici” a sottolineare il lato futuribile.
L’apertura con Jake Lonergan è purissimo country western da cinema classico, in cui tra le chitarre fanno capolino le tastiere e i sintetizzatori, così come Col.Woodrow Dolarhyde mantiene la tensione dell’inatteso che esplode nella seguente Attack & Abductions. Emmett Close Encounters è un brano da manuale, mentre Alien Air Attack sposa il lato più drammatico della componente orchestrale. La partitura è piacevole e molto ben composta, anche se a tratti rimane fredda e poco creativa, con Godspeed che sembra tratta da un qualunque film di fantascienza apocalittica e col finale See You Around che riprende il tema iniziale in chiave enfatica. Un lavoro tipicamente hollywoodiano, con momenti di una certa bellezza (Return to the Cabin), ma anche limitato alla musica di commento e all’immaginario classico, che qui sarà anche mescolato, ma senza che comporti novità per un autore come Gregson-Williams che ibrida suoni da più di 20 anni.