02/12/08 – Il cinema non è più quello di una volta, e questo sembra pacifico nel bene e nel male, ma ormai il cinema è diventato sempre più prossimo alla serializzazione industriale, televisiva. E così ci si trova di fronte a film che sembrano episodi di una serie. Grazie all`insipiente mano di David Hackl, arriva il quinto episodio di una serie tanto fruttuosa, quanto inutilmente cervellotica, abbandonando parzialmente la violenza per aprirsi a una più estesa narrazione. Creando un disastro. Dopo la vorticosa fine del 4° episodio, l`agente Strahm riesce a salvarsi e continua le sue indagini sul seguace dell`enigmista; nel frattempo, cinque individui vengono rapiti e sottoposti alle consuete torture. Scritto con insostenibile macchinosità da Patrick Melton & Marcus Dunstan, l`ennesimo thriller horror sadico e truculento che però, anzichè puntare sulla suspense o sull`effettismo, vorrebbe concedersi alla razionalità dell`intreccio. Il problema è che tutto il succo si riduce a un enorme ricapitolo dei fatti precedentemente narrati, visti semplicemente attraverso flashback e cambi di punto di vista, quindi non raccontando nulla, ma cercando vanamente di fare chiarezza nell`indigeribile guazzabuglio narrativo creato; e poi la solita farneticante solfa su dinamiche di gruppo, selezione naturale, giustizia e vendetta. Basta non farsi ingannare dal possente incipit gore, perchè il resto del film è tanto insensato nell`idea quanto vuoto e stupido nella realizzazione: allunga uno di quei flashback esemplificativi – che di solito occuperebbero gli ultimi 10 minuti di film – a un`ora e mezza, girando ripetutamente a vuoto, vanificando ogni tentativo di suspense, mettendo su un meccanismo da reality show privo di tensione, dove i congegni e le motivazioni sono del tutto trascurabili.
La sceneggiatura è da soap opera al sangue, con continue spiegazioni a cercare di rimediare ai buchi, venata di quella stupidità per cui i personaggi da soli parlano e raccontano tutto ad alta voce e arricchita da snodi tanto macchinosi da essere incomprensibili; la confezione è più sobria del solito, ma la regia è piattissima e comunque non si fa mancare i classici trucchetti da videoclip. Serie B della più vieta, in cui gli elementi filmici servono solamente alla reazione dello spettatore, che qui però non troverà nemmeno pane per i suoi denti e deve sorbirsi un viavai di mediocri e spenti attori, che si aggirano alla ricerca di un senso. E la tortura dello spettatore, pare, non sia finita.
Guarda il trailer:
Film al cinema de Filmtrailer.com
Articoli correlati:
Saw V – DVD
Camera Oscura – Saw