Il mondo di Zerocalcare ora è multisensoriale. Grazie al cinema Michele Rech, Zerocalcare riesce a far vivere i suoi personaggi non solo di immagini e parole ma di musiche, di colori acidi e di due voci: la sua (che crea anche tutte quelle dei suoi interlocutori, proprio come farebbe un cantastorie) e quella della sua coscienza, l’Armadillo (Valerio Mastandrea). Così possiamo definire Tagliare lungo i bordi, prima serie del fumettista romano, presentata in prima mondiale alla Festa del cinema di Roma, prima di essere trasmetta da Netflix.
Un’amplificazione coinvolgente del mondo a fumetti di Zerocalcare perché ricca di riflessioni, di divertimento grazie a situazioni nelle quali qualsiasi spettatore (anche di età molto diverse) può calarsi perché successe un po’ a tutti, perché l’ironia di che affronta le piccole e grandi miserie della quotidianità, le frustrazioni del vivere con un’attitudine ludica è una chiave vincente al cinema.
Un lavoro di animazioni che ha visto coinvolte centinaia di migliaia di persone (come si evince dai lunghi titoli di coda) ma, come sottolinea anche Michele Rech durante l’intervista: “il mio lavoro non è stato snaturato, nessuno potrà dire che non ci sono io in questa serie” dove è presente una maniacalità per ogni dettaglio e una narrazione molto densa. In tutto e per tutto una nuova storia di Zerocalcare, con salti temporali, con gli amici Secco e Sarah, con l’amore non dichiarato Alice, con la quotidianità che si mischia a ricordi del passato (la prima delusione data alla maestra), a suggestioni regalate dagli incontri, dalle serie tv viste. Tutto il suo mondo ma con l’uso di un nuovo mezzo: il cinema.
Dal 17 novembre su Netflix e presto in tutti i paesi raggiunti dalla piattaforma digitale (190) perché la produzione sta lavorando al doppiaggio.
giovanna barreca