(Dalla nostra inviata Caterina Gangemi)
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08/11/10 – Tra gli eventi proposti all’interno della sezione Occhio sul Mondo | Focus, che in questa edizione del 5° Festival internazionale del film di Roma ha rivolto la sua attenzione al Giappone, vi è sicuramente il tributo ad uno dei massimi esponenti del cinema nipponico, Akira Kurosawa. Un omaggio celebrato attraverso la proiezione della versione restaurata di una delle sue opere più celebri, il capolavoro Rashomon, e la testimonianza di due dei più stretti collaboratori del regista: la segretaria di edizione Teruyo Nogami, e l’italiano Vittorio Dalle Ore, per oltre un decennio suo assistente e aiuto montatore. “Penso che in Kurosawa si possa riconoscere l’ultimo dei grandi umanisti del Novecento, per i suoi legami con l’arte e la letteratura mondiali, e la sua capacità di costruire con la sua opera, un ponte tra Oriente e Occidente” . Con queste parole, Goffredo Fofi ha introdotto l’incontro, sottolineando l’enorme apporto del Maestro all’interno della cultura del secolo scorso, e l’essenza di un lavoro dalla portata universale “in grado di comunicare pensieri ed emozioni nell’eterno conflitto tra il bene e il male che attraversa tutta la sua filmografia, partendo dal singolo individuo per arrivare a tutta l’umanità, in un contributo paragonabile a quello di grandi nomi come Faulkner o Tolstoj”.
E’ spettato, invece, all’arzilla ultraottantenne Teruyo Nogami il compito di entrare nel vivo del vivo del dibattito svelando i retroscena e le rocambolesche peripezie realizzative del film presentato -tra la diffidenza iniziale di critica e produttori e singolari incidenti come l’incendio della cabina di montaggio nel quale tutto il materiale rischiò di andare perduto per sempre – concludendo l’intervento con un sentito ringraziamento all’Italia, dove il successo ottenuto dalla pellicola alla Mostra del Cinema di Venezia, fu decisivo nell’aprire le porte del cinema giapponese a tutto il mondo. Ad accompagnare l’incontro, le immagini del breve filmato realizzato da Vittorio Dalle Ore, che del regista è stato braccio destro nell’ultima fase della carriera, incontrato da RadioCinema per l’occasione, in un’intervista nella quale rivela l’intensità di un’esperienza straordinaria, sul piano umano e professionale.
