Con Termini Underground Emilia Zazza ci racconta una storia di convivenza e integrazione
(Dal nostro inviato Alessandro Aniballi)
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05/11/10 – Termini Underground, selezionato Fuori Concorso nella sezione Alice nella città al 5° festival internazionale del film di Roma, è un documentario che segue l’attività dell’Associazione Ali Onlus alle prese con le prove della messa in scena di uno spettacolo (da ottobre 2009 a giugno 2010). La particolarità della cosa sta nel fatto che lo spettacolo in questione è un adattamento dall’Eneide di Virgilio, mescolato a danza hip-hop e break-dance! Questo perché l’associazione ha come finalità l’incontro multiculturale, il mélange tra le diverse culture. La regista di Termini Underground, Emilia Zazza, ha seguito dunque il lavoro di preparazione, ma più per raccogliere delle storie e degli incroci che per documentare il rehearsal dello spettacolo teatrale. Di conseguenza, nel corso della visione, si vengono man mano a formare dei personaggi con delle storie assolutamente personali, dall’afgano Sahel a Nando, italiano di origine capoverdiana (ma senza documento italiano! Distorsioni delle leggi italiane e, in particolare, della famigerata Bossi-Fini), da Anido di origine albanese alla coreografa Angela Cocozza, l’autentica animatrice del luogo.
Interessante e azzeccato è anche il titolo del lavoro, quel Termini Underground che allo stesso tempo indica figurativamente il crocevia per eccellenza quale è una stazione ferroviaria ad altissima circolazione, ma anche fa riferimento al luogo fisico in cui l’associazione svolge le sue attività: degli spazi che si trovano esattamente sotto la stazione Termini e da cui si accede prendendo un sottopassaggio, che è centrale per la circolazione automobilistica romana ma che ben pochi cittadini della Capitale hanno mai percorso a piedi, quello che collega via Marsala a via Giolitti.
