Il tradimento sui corpi di Keira Knightley, Sam Worthington ed Eva Mendes nel film di apertura del 5° Festival internazionale del film di Roma
(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)
29/10/10 – Un corpo che si concede a un piacere di poche ore, o il portare a casa il dolore per un amore non consumato ma vivo nel cuore? Cos’è davvero tradimento? Michael (il Sam Worthington di Avatar) è attratto dalla bella collega Laura (Eva Mendes), ne desidera toccare le forme così esotiche e per una notte la desidera e la possiede per poi tornare a casa pentito cercando di lasciare fuori dalla porta quelle ore. Ritornare al suo matrimonio con la donna che davvero ama. Joanna (Keira Knightley), moglie di Michael, nella stessa notte, “nella metropoli immensa di New York dove puoi imbatterti fortunosamente in qualcuno che conosci” – come la definisce la regista – ritrova le carezze e i baci di un amore del passato del quale conserva le fotografie in un libro e che per sua stessa ammissione, torna periodicamente nei suoi pensieri. Per Alex, Joanna prova un amore sincero che arriva a piangere disperatamente il mattino dopo e che soprattutto è parte della sua vita.
La mattina dopo, il primo dettaglio che vediamo con gli occhi di Sam sono le scarpe di Joanna abbandonate in salotto. Quella notte l’ha passata nella loro casa, perché da quell’albergo e dalla donna della passione è fuggito per non tornare. Sullo schermo le storie sono parallele, sono giocate soprattutto sull’uso di campi medi e primi piani sui quattro ragazzi, realizzati con una cura maniacale su ogni singolo movimento fisico che compiono quando i loro corpi si incontrano e in una certa maniera si scontrano, vista la tensione che riescono a creare e a farci percepire. New York, scelta proprio perché da sempre crocevia di razze e culture diverse, è una location credibile che permette alla regista e sceneggiatrice irano-americana Massy Tadjedin di inserire nella vita felice e agiata di Michael e Joanna, un amore passato francese e l’arrivo improvviso della bella collega Laura. Le permette come era suo intento, di portare molti spettatori all’immedesimazione con situazioni di coppia comuni, “con gli anni passati insieme che hanno un peso”, come afferma l’amico di Alex.
Le sceneggiature precedenti realizzate per John Maybury (The Jacket) e Mehdi Norowzian (Leo) – e quela per Steven Spielberg ancora senza titolo- le hanno dato una forte credibilità nello star system e quest’opera prima è il frutto di un lavoro lungo compiuto soprattutto con la versatile Keira Knightley, qui in grado di portare la freschezza di una giovane donna e allo stesso tempo un personaggio maturo e complesso.