Il cinema tra fiscalità e finanza: nuova opportunità – l’Anica rappresentata da Paolo Ferrari, Riccardo Tozzi e Lamberto Mancini ribadisce l’importanza del tax credit
(Dal nostro inviato Alessandro Aniballi)
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30/10/10 – Con l’inaugurazione del 5° festival internazionale del film di Roma, si è aperta ufficialmente anche la cosiddetta Business Street del festival, quella che ospita il mercato, elemento essenziale della compartimentazione cinematografica, perché è in questa sede che produttori e distributori siglano accordi e permettono dunque letteralmente ai film di “circolare” a livello internazionale e perciò di avere visibilità. Il tema della giornata era Il cinema tra fiscalità e finanza: nuove opportunità, un incontro organizzato dall’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) che, nelle vesti del presidente Paolo Ferrari, del egretario generale Lamberto Mancini e del presidente dei produttori Riccardo Tozzi, ha dato il polso della situazione cinematografica del nostro Paese per quel che riguarda il discorso relativo alla fiscalità. Parlare di fiscalità oggi, nel mondo del cinema italiano, vuol dire soprattutto parlare di tax credit, l’incentivo e lo sgravio fiscale che ha permesso di dare un po’ di linfa alle casse dei produttori. Una misura che nel giro di pochi mesi è diventata indispensabile, visto l’ormai endemico prosciugamento del FUS, e che fino a pochi giorni fa il governo sembrava che non avesse intenzione di rinnovare. In tal senso nel corso della giornata sono intervenuti due rappresentanti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e cioè Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema, e Mario La Torre, consigliere del Ministro Bondi. Borrelli, in particolare, ha confermato che il Ministero, oltre a voler reintegrare il Fus ai livelli del 2010, è intenzionato a rinnovare anche il tax credit, dando un po’ di sollievo alla preoccupata platea. L’incontro organizzato dall’Anica era in effetti tutto teso a dimostrare l’importanza vitale di questo incentivo fiscale che, al di là dell’aiuto indispensabile che fornisce alle produzioni italiane, ha anche permesso a produzioni internazionali di girare nel nostro Paese e, in tale ottica, sono stati fatti gli esempi di The American e di The Tourist, il primo girato in Abruzzo, il secondo a Venezia.
Il convegno si è chiuso con la presentazione del “caso” Sorrentino: il suo prossimo film, This Must Be the place, è una co-produzione internazionale particolarmente interessante perché ha potuto usufruire di quel che viene detto tax credit esterno o esogeno, vale a dire l’intervento diretto di imprese esterne al mondo del cinema nel ruolo di finanziatori. Tra i relatori è stato in particolare Massimiliano Boschini di Intesa Sanpaolo a dare un quadro d’insieme in relazione al diretto coinvolgimento nella realizzazione del film di Paolo Sorrentino da parte dell’istituto bancario che rappresenta.