La verità, vi spiego, sull’amore

La commedia 2.0 targata Max Croci nasce dal linguaggio dei blog, dalla necessità di condividere gioie e disgrazie con quel mondo senza confini chiamato rete. La verità, vi spiego, sull’amore si ispira all’omonimo romanzo di Enrica Tesio, che con il suo “diario” online TiAsmo fa ancora sognare le donne/madri abbandonate dai propri mariti. E nel titolo cita quello che negli anni è diventato una sorta di tormentone: La verità, vi prego, sull’amore di Wystan Hugh Auden.

Come gestire due bambini piccoli senza l’aiuto di nessuno? Come ricominciare a respirare dopo una relazione durata sette anni? Il regista risponde con un sorriso, e sostituisce il dramma con siparietti da cabaret e personaggi eccentrici.

Ambra Angiolini interpreta Dora, che dopo sette anni viene lasciata dal compagno Davide (Massimo Poggio). Lui scappa a Milano per improvvisarsi businessman e lei rimane a Torino, con Pietro di cinque anni e Micol che ha appena spento la sua prima candelina. La mamma è un’ex hippie un po’ svitata e il nonno va ancora in giro con il camioncino in stile anni Sessanta. Tra una pappetta e una sosta in bagno con Pietro, Dora prova a ripartire anche grazie all’aiuto dell’amica Sara (Carolina Crescentini), “madama” dallo spirito giovanile che balla sulle rive del Po per sfogare lo stress. Il piccolo Pietro non sa che i genitori si sono lasciati, ma l’intervento di uno psicologo costringe Dora a rivelargli la verità e a risolvere i suoi problemi con Davide, che vuole dimostrarsi un buon padre anche a distanza. Il “mammo” di Kramer contro Kramer ha lasciato il posto a una storia più vicina al paradosso che alla realtà, dove l’acuto più simpatico arriva con un babysitter poeta e bidello che cronometra il cambio di pannolino più veloce.

Croci torna a cimentarsi con gli imprevisti dell’amore e le situazioni al limite già presenti in Poli opposti. All’epoca il “bellone” da sedurre era Luca Argentero, nei panni di un terapista di coppia affascinante e irascibile. La collaborazione con l’attore è continuata in Al posto tuo, una vicenda di scambi di ruolo e schermaglie che coinvolgeva anche Ambra Angiolini. La verità, vi spiego, sull’amore è il primo lungometraggio del regista in cui il gentil sesso detta legge e gli uomini colorano lo sfondo. Davide è sovrastato da una madre stravagante, che la notte spera in conturbanti avventure al chiaro di luna. Sembra che l’animo libertino dei nonni trionfi sull’incapacità dei figli di rapportarsi col proprio partner.

La verità, vi spiego, sull’amore avrebbe bisogno di uno scossone in stile Mangia, prega, ama per acquistare una propria grinta e trasformare il web in cinema. Il film di Ryan Murphy non brillava per inventiva, ma almeno spediva Julia Roberts a Bali tra le braccia di Javier Bardem. Max Croci cavalca l’onda degli occhiolini e dei dialoghi col pubblico, ma Ambra Angiolini non è il Kevin Spacey di House of Cards e, quando ad infrangere la quarta parete è un’impiegata e non il presidente degli Stati Uniti, la magia svanisce prima ancora di apparire.

Gian Luca Pisacane per cinematografo.it