Dalla nostra inviata LAURA CROCE
È stato presentato ieri, nell’ambito della 68a Mostra del cinema di Venezia, il nuovo bando europeo del programma Media, che stavolta presenta un obiettivo finora inedito come il sostegno alla digitalizzaizone delle sale cinematografiche. Spinto dal 3D e dai minori costi di distribuzione, il digitale ha conquistato velocemente il panorama dell’esercizio europeo, tanto che solo in Italia dal 2009 al 2010, stando agli ultimi dati del Rapporto sul Mercato e l’Industria del Cinema della Fondazione Ente dello Spettacolo, gli schermi dotati della nuova tecnologia sono passati da 428 a 841. Anche il programma di finanziamenti UE, volto a favorire la produzione e la diffusione dell’audiovisivo europeo e della diversità culturale, ha colto la portata del cambiamento mettendo a disposizione 2 milioni di euro da distribuire agli operatori che risulteranno idonei secondo il bando pubblicato il primo luglio e in scadenza il prossimo 15 settembre (probabile appare però un rinnovo per l’anno venturo e per i successivi fino alla scadenza dell’attuale piano 2007-2013).
La priorità del programma UE, come ha specificato nella presentazione Roberto Liggieri del Media Desk di Roma, è quella di facilitare il passaggio alla nuova tecnologia finanziando l’acquisto di nuovi proiettori digitali con una quota di 20mila euro per ogni schermo. Come sempre per quanto riguarda i fondi elargiti a livello comunitario, gli operatori che intendono inoltrare domanda hanno però anche l’obbligo di presentare un budget a copertura di tutti quei costi correlati all’installazione del proiettore, per una cifra che si aggira intorno ai 30mila euro. Per accedere al finanziamento, costituisce inoltre requisito fondamentale il tipo di spettacoli ospitati nella sala: gli esercenti che parteciperanno al bando dovranno dimostrare di aver svolto una programmazione costituita almeno al 50% da opere europee, e di queste almeno il 30% non di origine nazionale. Da non dimenticare che ai fini di questo computo vale l’effettiva presenza straniera nel cast artistico e tecnico dei film.
I candidati eleggibili al contributo sono società europee indipendenti che abbiano come attività principale la proiezione di film, e sale adibite principalmente allo sfruttamento di opere prime e seconde. A questi criteri si aggiungono poi determinate referenze relative all’ “anzianità” delle strutture (almeno 3 anni di attività), al numero di schermi, di poltrone e di spettatori registrati nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda.
Il finanziamento viene elargito ex-post, dunque non è possibile accedere al bando se si è già in possesso di un proiettore digitale prima della sua scadenza. Importante notare, inoltre,che in caso dell’esistenza di altri fondi pubblici per la digitalizzaizone delle sale (come finanziamenti regionali o simili) ciò toglierebbe agli esercenti un po’ di punteggio, avvantaggiandoli, però, in uno degli ambiti più delicati della partecipazione ai bandi europei, cioè quella che impone di provare la propria capacità operativa dimostrando di poter sostenere le spese necessarie a coprire i costi accessori relativi alla digitalizzazione degli schermi.