Cile 1973. Un dattilografo presso l’obitorio, Mario Cornejo, trascrive le relazioni delle autopsie. Una ballerina del cabaret Bim Bam Bum, Nancy Puelmas, non ha più prospettive. Una storia d’amore, quella di una coppia apparentemente insignificante e priva di fascino sullo sfondo di sistuazioni surreali, come l’autopsia al Presidente suicida della Repubblica Salvador Allende. Una storia del Cile durante il colpo militare.
(Dall’articolo Venezia: morti e western del nostro inviato alla 67. Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia Massimiliano Schiavoni)
27/10/10 – Il cileno Pablo Larrain, già autore acclamato per Tony Manero, narra in Post Mortem, con consueto approccio gelido e disturbante, una crudissima “non-storia d’amore” nei giorni del golpe del 1973. Il grande pregio di Larrain sta nella distanza emotiva, che gli permette di conferire al film la giusta temperatura narrativa. Il suo racconto è agghiacciante, e altrettanto è il suo approccio, guidato da un falso (perché in realtà controllatissimo) grado zero della drammatizzazione. Non mero realismo (tanto che, a dirla tutta, non v’è molto di realistico in una città quasi sempre deserta durante i drammatici giorni del golpe), ma piuttosto espressionismo a cui l’autore perviene tramite gli strumenti del cinema “sporco” e sgranato. Se si può obiettare sul gusto fin troppo spinto di Larrain per storie crude ed estreme, animate da personaggi ostentatamente sgradevoli, d’altro canto la messinscena non lascia adito a dubbi, tanto persuasive risultano la coerenza stilistica e la sintesi espressiva in tutta la loro potenza.
Titolo originale: Post Mortem
Produzione: Cile, Messico, Germania 2010
Regia: Pablo Larrain
Cast: Alfredo Castro, Antonia Zegers, Jaime Vadell, Amparo Noguera, Marcelo Alonso.
Durata: 98′
Genere: drammatico
Distribuzione: Archibald Enterprise Film
Data di uscita: 29 ottobre 2010