28/02/11 – Finalmente è arrivata la notte del 27 febbraio, quella delle statuette più ambite, della passerella più prestigiosa: insomma la notte degli Oscar. Dal Teatro Kodak di Los Angeles è andata in onda la 83esima edizione della famosissima manifestazione. A presentare la serata una coppia piuttosto deludente composta da un semi-imbalsamato James Franco e da un’imbarazzata Anne Hathaway che non è riuscita ad ingraziarsi il pubblico con un minimo di charme e di ironia, nonostante i molti cambi di costume. Ma fortunatamente la cerimonia è andata avanti lo stesso grazie ai numerosi e prestigiosi ospiti che sono riusciti a ravvivare la serata come Billy Crystall o lo stesso Jeff Bridges.
I pronostici iniziali sono stati rispettati solo in parte.Trionfo assoluto per Il discorso del Re: miglior film, miglior attore protagonista (Colin Firth), migliore sceneggiatura originale, e miglior regia a Tom Hooper, alla sua prima nomination. Non resta quindi molto a The Social Network: miglior colonna sonora, miglior sceneggiatura non originale e montaggio, non molto per uno delle pellicole considerate tra le preferite. Resta a bocca asciutta True Grit (Il Grinta), che con le sue dieci nomination, non porta a casa nemmeno un riconoscimento. Meritatissimo invece il premio come migliore attrice protagonista a Natalie Portman per Black Swan (Il Cigno Nero), e giusto riconoscimento anche alla miglior attrice non protagonista a Melissa Leo, terrificante madre manager in The Fighter, pellicola da cui arriva anche lo scontato, ma anche meritatissimo, premio come migliore attore non protagonista a Christian Bale, pugile sbandato e poi redento.
I premi legati alla tecnologia vanno tutti a Nolan & company per Inception: migliori effetti sonori, miglior fotografia, miglior sonoro. Miglior documentario è invece il coraggioso Inside job, che tocca uno i punti dolenti dell’economia e del lavoro nell’America del 2008. Miglior film straniero vince a sorpresa il danese In a better world di Susanne Bier che batte sul filo di lana Biutiful di Inarritu. Quindi la migliore canzone originale, We Belong Together di Toy Story 3 di Randy Newman, vincitore anche dell’Oscar per il miglior lungometraggio d’animazione. Il miglior cortometraggio vede premiato Stranger no more di Karen Goodman e Kirk Simon, mentre come miglior corto animato trionfa The Lost Thing di Nick Batzias. Il miglior make up va a Rick Backer per The Wolfman. Purtroppo la nostra Caterina Cannarozzi non ce la fa con i costumi per il film Io sono l’amore di Luca Guadagnino, contro la sfida epica ad Alice in Wonderland e la sua concorrente Coolen Atwod.
Serata in realtà priva di grandi emozioni, ma una sola è bastata a riscattare il tutto: la splendida voce di Celine Dion che ha accompagnato le immagini dei maestri del cinema di ieri e di oggi, scomparsi nel corso dell’ultimo anno: tra di essi con un massimo di nostalgia abbiamo visto scorrere il volto malinconico e allo stesso tempo ironico di Mario Monicelli. Immortale anche qui a Hollywood.