Orizzonti

05/09/10 - Un’incursione nel filmmaking caratterizza altre due visioni dalla sezione Orizzonti. Si parte...

(Dalla nostra inviata Caterina Gangemi)

05/09/10 – Un’incursione nel filmmaking caratterizza altre due visioni dalla sezione Orizzonti della 67. Mostra del cinema di Venezia. Si parte con la prima proiezione, che ha visto in successione il corto di Peter Tscherkassy, Coming Attraction, seguito da due lavori di Isaac Julien: The Leopard e Better Life. Figura di spicco nell’ambito del cinema sperimentale, l’austriaco Tscherkassy si cimenta con la tecnica a lui consueta del footage, assemblando spezzoni d’archivio in un piacevole esperimento che fa del “riciclaggio” un interessante gioco di destrutturazione e risignificazione dell’immagine. Meno improntato alla cinefilia e più concettuale, Isaac Julien, londinese specializzato in videoarte e installazioni, già vincitore de La Semaine de la Critique a Cannes nel 1991 con Young soul rebels, propone con The Leopard una personalissima rilettura de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Girato in Sicilia, tra spiagge lunari e sontuosi interni barocchi, il film lavora sul confronto e sul contrasto tra luoghi e ambienti, per un ridimensionamento del concetto di modernità e, con esso, dei sogni disillusi degli immigrati che dalla Libia approdano sull’isola. E sempre su questo tema si muove il mediometraggio Better life, che prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto nel 2004 nella Baia di Morecambe, dove 23 pescatori cinesi, assunti in nero, morirono annegati mentre raccoglievano frutti di mare. Julien racconta la tragedia attraverso tre storie di fantasmi che hanno come sfondo la città di shangai, i suoi studi cinematografici, e un’antica favola cinese. Con la partecipazione dell’attrice Maggie Cheung e del calligrafo Gong Fagen.

E’ invece il capitalismo, il protagonista del secondo blocco, che unisce il cortometraggio The Future will not be Capitalist, di Sasha Pirker al film di Patrick Keiller Robinson in Ruins in un percorso che parte dall’osservazione della realtà contemporanea, dei suoi luoghi e dei suoi elementi, per ricondurli a un discorso sulla Storia e sullo sviluppo del capitalismo. A fare da perno, nel primo caso, è un viaggio all’interno della sede del Partito Comunista Francese, edificio futuristico progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, commentato da un’intervista col gestore del palazzo. Nel secondo, un’insolito esploratore immaginario, le cui memorie riportano a un percorso nel sud dell’Inghilterra, fatto di un’osservazione nella quale i dettagli dello scenario urbano, o del paesaggio, diventano punti di partenza per un’analisi lucida, impietosa ma anche ironica, della crisi economica dle 2008. La voce è di Vanessa Redgrave, che sostituisce Paul Scofield, narratore dei due precedenti capitoli della trilogia: London e Robinson in space.