Dalla nostra inviata LAURA CROCE
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Negli ultimi due anni ha sbancato i botteghini italiani con quello che si è rivelato senza dubbio il fenomeno cinematografico delle passate stagioni: Gennaro Nunziante, con alle spalle una lunga carriera come autore e attore, è il regista dei celeberrimi film con protagonista il comico Checco Zalone, Cado dalle nubi e Che bella giornata, campioni di incassi e di presenze. Prima della svolta registica Nunziante ha anche lavorato come sceneggiatore a Liberate i pesci di Cristina Comencini e svolto piccole parti nei film di Alessandro D’Alatri Casomai, La febbre e Commediasexi. Qui alla IV edizione del Fiuggi Family Festival partecipa quale presidente della giuria che decreterà il vincitore tra i film in concorso, ma anche in questo ruolo più “istituzionale” non vuole prendersi troppo sul serio. “Sono tra amici e vedo tanti film, cosa chiedere di più?”, ci rivela Nunziante, che dopo il successo dei suoi film continua a considerare il cinema come un lavoro come tanti altri e non intende cristallizzarsi nella categoria di regista. Ma non vorrà appendere la macchina da presa al chiodo proprio adesso che una gran fetta di spettatori ha visto e apprezzato i suoi film? “No, finché ci sarà la possibilità continuerò a farne”, rassicura, però non ha dubbi, il secreto del suo successo sta proprio nel considerarsi una persona normale con un mestiere normale.
Intanto aspettiamo il suo giudizio rispetto alle opere in concorso a Fiuggi, di cui sottolinea con interesse il respiro internazionale. In effetti i titoli nella sezione competitiva vanno dalla Cina agli Stati Uniti passando per Europa e Africa, raccontando storie che pur nascendo in luoghi e contesti specifici riescono a oltrepassare i confini culturali, tanto che spesso e volentieri si tratta di coproduzioni che hanno già avuto visibilità nei festival di tutto il mondo. Per quanto riguarda il cinema per ragazzi di oggi, più in generale, a Nunziante non piace fare distinzioni inflazionate, perché come in ogni tipo di cinema ci sono film validi e meno validi “ma gli anticorpi si sviluppano anche sperimentando le cose che fanno male”, perciò il regista non vede grandi differenze tra ieri e oggi. Allo stesso tempo, però, ci svela che il suo film preferito da ragazzo era Le notti di Cabiria. Chissà se i giovani d’oggi sanno anche solo di cosa si tratta, ma l’ottimismo non sembra proprio latitare nella visione del regista, che sottolinea: “Oggi ci saranno di sicuro dei corrispettivi, non penso ci si debba allarmare”.