Dal nostro inviato Alessandro Aniballi
Ascolta le interviste di RADIOCINEMA , a cura di Alessandro Aniballi e Daria Pomponio , ai protagonisti della serata:
E le interviste ai partner dell’evento:
Flora Coluccia, responsabile comunicazione Lancome
Rispetto alle candidature che avevano dato molto spazio alla commedia, alla premiazione dei Nastri d’Argento 2011, quelli del 65esimo anno di attività, ha prevalso nettamente il cinema d’autore: ad Habemus Papam sono andati ben sei Nastri, Noi credevamo è stato confermato come film dell’anno, mentre le commedie per certi versi si sono dovute accontentare. Nessuno mi può giudicare, che era presente in ben sei cinquine, ha vinto come miglior commedia e null’altro. Benvenuti al Sud ha preso solo il premio come miglior sceneggiatura (tra l’altro parzialmente discutibile visto che si trattava di uno script non originale, ma adattato dal successo francese). Come miglior attori protagonisti i premi sono andati a Kim Rossi Stuart e Alba Rohrwacher, interpreti di due film agli antipodi della commedia, Vallanzasca e La solitudine dei numeri primi. Eppure, al di là del balletto improvvisato da Rossi Stuart, i veri protagonisti della serata condotta da Miriam Leone sono stati gli attori delle commedie. Lo stesso Moretti, che è salito sul palco quasi per primo, si è limitato a ritirare i suoi sei Nastri insieme alla troupe di Habemus Papam, trattenendosi visibilmente rispetto alla conferenza stampa del pomeriggio. L’unico momento morettiano l’ha offerto quando ha terrorizzato la Leoni con un semplice: “Ma perché ridi?”. Dal canto loro Alessandro Siani e Emilio Solfrizzi hanno offerto i momenti più divertenti dello show. Il primo ha ricevuto il premio di nuovo conio promosso da Antica Fratta come miglior attore comedy dell’anno – premio che al femminile è invece andato ad Anna Foglietta per la sua interpretazione in Nessuno mi può giudicare – e si è esibito in un vero e proprio esercizio di pubblico ludibrio nei confronti del povero Massimo Gaudioso, vincitore per Benvenuti al Sud della miglior sceneggiatura dell’anno. Questi era colvepole di ogni cosa, da un abbigliamento non adeguato (“giacca color marrone anni ’70”), a una vitalità decisamente sottotono. Gaudioso ha sopportato stoicamente le stilettate di Siani, a tratti davvero troppo crudele. Solfrizzi invece si è esibito live con Amami di più, premiato con il Nastro come miglior canzone e ha poi scherzato sul fatto che il premio alla sua esibizione canora fosse un modo per stornare l’attenzione dalla sua recitazione in Se sei così, ti dico sì.
Ma forse il momento in assoluto più spassoso della serata è stato quando Luigi Abete, presidente di BNL, ha ringraziato addirittura il Padre Eterno per aver finalmente concesso una temperatura adeguata, lamentandosi invece delle condizioni atmosferiche degli scorsi anni in cui il vento si era puntualmente abbattuto sugli spalti del Teatro Antico. Più di una volta, infine, da parte dei premiati, è stata data solidarietà a chi sta occupando il Teatro Valle a Roma. Ha cominciato Giancarlo De Cataldo, salito sul palco per Noi credevamo; mentre hanno poi ribadito il sostegno Massimiliano Bruno e Alba Rhorwacher, seguiti a chiusura della serata da Giuseppe Battiston (che ha ricordato che altri teatri in giro per l’Italia rischiano di chiudere) e Carolina Crescentini, premiati come miglior attori non protagonisti.
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