“Yaya e Lennie sono le scimmiette di zia Claire, sono gli spiritelli della foresta; quelli nati alla fine del mondo, nati sbagliati che fanno sogni sbagliati. Siamo così, siamo come la libertà quando cammina alla quale nessuno può dire dove deve o non deve andare. Per noi la libertà è tutto e la nostra vita non vale più di un filo d’erba. (…) Quelli che moriranno di quello che gli piace!” Ripetuta più volte, quasi cantata in Yaya e Lennie – The walking liberty (la libertà che avanza), terzo lungometraggio di Alessandro Rak – presentato in anteprima mondiale al Festival di Locarno (4-14 agosto) -, non si limita ad essere la migliore presentazione dei due protagonisti ma è il manifesto del mondo libero della giungla, protagonista del film, in una realtà futuristica, post sconvolgimento globale dove le case e le città hanno lasciato il posto alla vegetazione, dove l’Istituzione (una forza di potere) vorrebbe civilizzare tutti gli uomini e le donne rimaste sul pianeta.
Dopo Gatta Cenerentola e L’arte della felicità, lungometraggi d’animazione, apprezzati e premiati alla Mostra internazionale del cinema di Venezia, Alessandro Rak – con il gruppo delle studio Mad formato da artisti, animatori, disegnatori e musicisti – ha creato una nuova animazione libera da qualsiasi definizione e da qualsiasi target che continua a privilegiare la cura del tratto e l’abbondanza di colori accesi e caldi, diventando ancora più accurata nella creazione delle scenografie, sempre protagoniste delle storie narrate.
Definita una ballata dallo stesso autore nella nostra intervista, Yaya e Lennie – the walking liberty, trova nella musica una seconda voce per raccontare lo spirito che anima i protagonisti della storia e nelle parole del Discorso finale all’Umanità, finale de Il grande dittatore di Charles Chaplin, la perfetta traduzione in parole degli ideali inseguiti dal popolo libero della giungla che non vuole assoggettarsi a nessun potere e a nessuna presunta civilizzazione.
Un’avventura dove Yaya e Lennie, nel loro viaggio, incontreranno i personaggi più diversi con i quali spesso dialogare e altre volte scontrarsi. Tra i doppiati: Ciro Priello, Fabiola Balestrieri, Lina Sastri (la dolcissima zia Claire), Francesco Pannofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno, Fabrizio Botta.
Nella nostra intervista il regista, oltre a raccontarci la nascita del progetto e lo spirito che la anima, ci ha regalato anche dettagli sul sofware chiamato Blender, usato per l’animazione.
Il film uscirà nelle sale italiane distribuito da Nexo Digital e vi consigliamo vivamente di restare in sala fino alla fine di tutti i titoli di coda per apprezzare e godere delle illustrazioni presenti.
giovanna barreca