Lampedusa si rilancia col cinema

31/07/11 - Il Vento del Nord propone l'omaggio a Modugno, grande innamorato dell'isola, e le proiezioni dei documentari del CSC Sicilia.

Dal nostro inviato ALESSANDRO ANIBALLI

Ascolta le interviste di RADIOCINEMA a:

  • Massimo Ciavarro, il direttore artistico
  • Georges Salameh, curatore de Il vento del nord
  • Non poteva mancare nella rassegna Vento del Nord, organizzata a Lampedusa da Massimo Ciavarro, un sentito omaggio al più grande lampedusano d’adozione,Domenico Modugno che qui passò gli ultimi anni della sua vita. Nella serata presentata da Carlo Conti si è anche palesato Claudio Baglioni, anche lui da anni innamoratosi dell’isola. A seguire è stato proiettato Il grande volo di Domenico Modugno, per la regia di Silvio Governi, di fronte a un pubblico che ha riempito completamente l’arena di Piazza Castello. Meno partecipata purtroppo è stata una serie di proiezioni maggiormente legate al territorio e di impronta più analiticamente documentaristica. In ciò inevitabilmente si paga l’assenza di una sala cinematografica che costringe a organizzare proiezioni in pochi spazi disponibili se si vogliono proporre dei film prima del tramonto del sole.

    In ogni caso hanno sorpreso positivamente i cortometraggi degli studenti della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia; lavori non meramente didattici sul territorio siciliano, con un’impronta certamente di commissione, ma tutti capaci di mantenere una chiave di lettura personale, una visione privata su un certo tema. Il castello della Zisa di Giuliano La Franca e Daniele Fabrizi ad esempio comincia in modo molto tradizionale con una pomposa voice over, svelando poi l’obiettivo preciso di deviare dalla retorica per arrivare a scoprire che quel castello, un tempo in stato di abbandono, serviva da luogo di aggregazione per gli abitanti del posto, mentre ora che è un museo viene paradossalmente sentito come entità estranea. Un tema come la “musealizzazione” della memoria è centrale nei corti del Centro così come in altri lavori simili scelti da Georges Salimeh, curatore delle sezioni più cinefile del Vento del Nord. Un esempio su tutti è Unfineshed Italy di Benoit Felici che, con amara ironia, individua nell’incompiuto architettonico che devasta il nostro Sud – e in particolare Sicilia e Calabria – il simbolo della memoria interrotta del nostro paese rispetto alla cura e al rispetto del paesaggio. A tal proposito il festival ha ospitato ieri anche un piccolo convegno di una certa importanza: si è parlato dell’ipotesi di rendere Lampedusa un’isola capace di sostenersi al 100% con le energie rinnovabili. Il progetto è del giovanissimo ingegnere Salvatore Di Dio (nomen omen, verrebbe da dire) ed è affascinante e fattibile. Insomma, più che portare solo il cinema sull’isola, il Vento del Nord, che proseguirà fino al 4 agosto, è una rassegna che si muove a tutto campo, il cui obiettivo va persino oltre il tentativo di far rinascere il turismo a Lampedusa e permette anche di ripensare a uno spazio di socialità e cultura in un luogo troppo spesso dimenticato.

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