(Dall’articolo La Venezia di Barney, del nostro inviato a Venezia 67 Massimiliano Schiavoni)
22/12/10 – La versione di Barney divertirà e commuoverà milioni di spettatori, è facile prevederlo. Il quasi-esordiente Richard J. Lewis, che viene (e si vede) dal mondo creativo dei serial televisivi americani, aderisce totalmente alla retorica espressiva più convenzionale e più vulgata del cinema mainstream statunitense. E proprio tale veste formale, tirata a lucidissimo, lussuosa e sfavillante, rischia di raffreddare la fruizione del film. L’atmosfera da “sit-com e soap-opera di altissima classe”, la smaccata appartenenza dei protagonisti a un mondo upper class, mettono fortemente a rischio l’adesione emotiva dello spettatore. Fortuna vuole che, ad abbracciare il pubblico in una stretta commovente e calorosissima, ci pensino un testo di partenza molto valido (il romanzo omonimo di Mordecai Richler) e uno straordinario Paul Giamatti, capace d’incarnare un personaggio centrale a tutto tondo, indagato e restituito in ogni suo minimo fremito psicologico. Fatta eccezione per l’ultima mezz’ora, La versione di Barney rifiuta una vera dimensione di dramma, e assistiamo “semplicemente” allo svolgersi, sull’arco temporale di trent’anni, della vita del protagonista. Che accumula debolezze e vigliaccherie, scelte impulsive e rovinosi errori, secondo un impasto di (in)consapevole incoscienza regressiva e amore per la vita che, tramite la prova strepitosa di Giamatti, palpita di verità anche nel contesto sociale (intellettuali e tv) più lontano e improbabile. Il tutto è sorretto da un ammirevole lavoro di sceneggiatura, che alterna humour nerissimo (in un film così innamorato della vita, è altrettanto sorprendente quanto la dimensione della morte, spesso vista in chiave cinica, permei tutta la narrazione) a commedia brillante e malinconica, al dramma lacrimoso e convenzionale del finale. Manca, è vero, una reale interpretazione del romanzo, così come manca la capacità di sintesi. Siamo dalle parti, insomma, della mera e acritica illustrazione per immagini di un testo narrativo, e visivamente Lewis non mostra nulla di nuovo. Ma restiamo comunque nell’altissima professionalità del cinema medio hollywoodiano.
Titolo originale: Barney’s Version
Produzione: Canada, Italia 2010
Regia: Richard J. Lewis
Cast: Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Minnie Driver, Rosamund Pike, Rachelle Lefevre, Scott Speedman, Bruce Greenwood, Macha Grenon, Mark Addy, Anna Hopkins, Luca Palladini
Durata: 132′
Genere: commedia
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 14 gennaio 2011
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