La Papessa

13/05/10 - Torna sugli schermi la vicenda (leggendaria?) della donna che si fece uomo e poi Papa...

Torna sugli schermi la vicenda (leggendaria?) della donna che si fece uomo e poi Papa, vincendo con l’inganno la rigidità della Chiesa medievale

la papessa13/05/10 – Il “racconto storico” si collega immediatamente alla, storiografia perché la storia stessa è racconto di vicende e dati, tuttavia inteso come filone non ha pretese di rigore perciò non specifica quanta finzione e realtà contiene. La storia sembra disciplina definitiva perché tratta il passato eppure – essendo assistita da ricerche e coccolata dalla politica – è anche in continua revisione ed aggiornamento: questo, insieme alla capacità di crear miti, la rende attraente. Il genere storico nella narrativa e nel cinema (spesso collegati direttamente come in questo caso) ha grossi picchi di interesse, a volte di successo. Il Gladiatore, Titanic e volendo Il Codice da Vinci sono esempi del genere e anche La Papessa, del resto un remake, è già record d’incassi in Germania. Narra una celebre cronaca medievale, contesa tra leggenda e verità nascosta, com’è in fondo per noi il medioevo tutto. Ottavo secolo, gli anni dopo la morte di Carlo Magno, dalla Germania rurale una bambina con tutte le crudeltà del tempo inizia il suo particolare percorso, che la porterà addirittura – vuole il mito popolare – a diventare Papa sotto le mentite spogle di uomo. Comincia duro il film, scene pesanti perché tendono a mostrare fredda realtà (la banalità del male diceva la Harendt) e gli odierni classici canovacci che profittano dell’egemonia religiosa e maschilista dell’epoca. Didascalie di date e passar d’anni rafforzano l’idea di documento. Le virtuose doti precoci della protagonista Giovanna (Johanna Wokalek), vicine a quelle del padre-padrone (Jain Glen, bravo nel ruolo ingrato) danno netta l’idea di un personaggio eroico.

Ognuno dinanzi a un prodotto artistico vede cose proprie, anche nel cinema che può sembrare oggetto svelato. Qui una barca di fuga alla deriva nel fiume, un cavallo pronto e taluni incontri speciali (il Conte, David Wenham) fanno pensare non solo al mito ma alla Predestinazione, concetto diverso dal Destino e tipico del confronto tra visione protestante e cattolica. La scenografia affronta bene l’ardua prova di rappresentare una Roma post imperiale e proto pontificia, i dialoghi si salvano con battute taglienti. In effetti gli storici concordano sul paradosso della ‘leggenda vera’, perché diceria assai popolare ancora oggi facilmente reperibile. Nel film, comunque, la vicenda di Giovanna è narrata in modo attraente e un po’ si scosta dal finale che tanti conoscono, anzi per questa pellicola il consiglio insolito è di non informarsi sulla leggenda e godersi i drammatici sviluppi.

(CLAUDIO CATALANO)

Titolo originale: Die Päpstin
Produzione: Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna 2009
Regia: Sönke Wortmann
Cast: Johanna Wokalek, David Wenham, John Goodman, Iain Glen, Anatole Taubman
Durata: 149′
Genere: storico, drammatico
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 28 maggio 2010