Dalla nostra inviata Giovanna Barreca
Ascolta la conferenza stampa al Festival di Cannes di:
Al Festival di Cannes ha iniziato ad essere conosciuto a livello intenazionale (era il 1964 e veniva presentato Prima della rivoluzione in Quinzaine) ed è giusto che da qui arrivi un nuovo slancio per la sua carriera e il suo cinema che la malattia – un intervento sbagliato che lo ha paralizzato per un lungo periodo – ha bloccato e che invece ancora tanto può dare agli spettatori. Bernardo Bertolucci lavorerà all’adattamente del romanzo Io e te di Nicolò Ammaniti e realizzerà la trasposizione cinematografica utilizzando il 3D. E come è accaduto per Werner Herzog che ci ha regalato un capolavoro (Cave of Forgotten Dreams), tante aspettative nutriamo per l’autore italiano che sta lavorando con Umberto Contarello e Nicolò Ammaniti alla sceneggiatura per una storia che ha definito “minimale e claustrofobica”.
La Palma d’oro alla carriera che gli verrà consegnata da Robert De Niro che Bertolucci diresse in Novecento, è la prima della storia che il presidente Gilles Jacobs ha voluto attribuire al regista italiano che “per unicità e stile registico sposa perfettamente il festival”. Anche perché questo riconoscimento verrà attribuito ogni anno a grandi registi che non hanno mai ricevuto la Palma d’oro. Bertolucci tentò la conquista del prestigioso già nel 1981 con La tragedia di un uomo ridicolo (Ugo Tognazzi però vinse come miglior attore) e nell’affollatissima conferenza stampa si dice molto onorato e grato per questo riconoscimento perché “assegnato dal Festival – e non da una giuria – all’insieme della mia opera, al film della mia vita”.
Inoltre Bertolucci esalta il nuovo cinema italiano e autori come Garrone, Sorrentino e Crialese (tutti conosciuti e amati in Francia) come registi “capaci di lavorare sulla struttura, sul linguaggio filmico, su cos’è il cinema e su come deve essere e conforsi il discorso filmico”. Parole d’ammirazione per colleghi e di indignazione forte per la politica del nostro paese tanto da dichiarare al Tg1 – non a caso al telegiornale istituzionale del nostro Paese – che dedica questo importantissimo riconoscimento “a tutti gli italiani che sono ancora capaci di indignarsi”. Un 2011 pieno di riconoscimenti per Bertolucci, ricordiamo i più importanti: la retrospettiva con volume correlato al MoMa di New York. Identico omaggio al Cinemazero di Udine con interessantissimo volume e in giugno arriverà anche quello di Pesaro che sta ultimando il suo libro curato da Adriano Aprà e che conterrà interventi di diversi critici. Bertolucci rimarrà ancora qualche giorno a Cannes per partecipare alla proiezione della copia restaurata dalla Cineteca di Bologna de Il conformista che insieme a La macchina ammazzavampiri di Roberto Rossellini e a L’assassino di Elio Petri sarà tra le ‘chicche’ del cinema restaurato di questa ricca edizione del Festival.