La sostenibile leggerezza dell’integrazione
10/02/11 – Paola Randi, seppur al suo primo lungometraggio, sembra aver fatta sua la lezione di Italo Calvino sulla leggerezza. Infatti la regista riesce a raccontare una storia intrisa di violenza e malcostume, di disperata disoccupazione e di coabitazione forzata tra etnie diverse con una straordinaria ironia e uno stupefacente senso dell’umorismo.
La vicenda narra le vicende del un povero scienziato napoletano Alfonso – un eccellente Gianfelice Imparato – che, per tentare di recuperare il posto perduto, si rivolge al politico con pessime frequentazioni Vincenzo Cacace (Peppe Servillo), anche lui irresistibile nel ruolo dell’imprenditore rampante e codardo al tempo stesso. Per cercare di rientrare all’Università Alfonso dovrà fare solo una piccola “cortesia” a Cacace e ai suoi oscuri amici, cortesia che lo porterà a trasformarsi in un ricercato della malavita e a trovare riparo nel quartiere srilankese della Cavona. Intanto i malavitosi pensando che Alfonso sia un traditore e ordinano a Cacace di farlo fuori, ma Alfonso lo cattura e lo trascina con sé nell’attico, si fa per dire, di Gayan (Saman Anthony) un ex-campione di cricket dello Sri Lanka che, venuto in Italia per trovare il paradiso, trova invece una sorta di inferno, di povertà e di lavori umilianti e mal retribuiti. Così comincia questa coabitazione forzata e clandestina,visti i brutti ceffi che aspettano Alfonso sotto il portone muniti di un piccolo arsenale da guerra. Il finale non ve lo riveliamo perché, come ha commentato la regista: “E’ un mio segreto, il film è mio e l’ho fatto finire come piaceva a me, in questo caso ho dato sfogo ai miei sogni e alle mie fantasie”.
Si tratta di una pellicola di estrema efficacia, basata in parte sulla straordinaria bravura degli attori, ma soprattutto sul senso visionario: alcune scene sembrano tratte dal meglio degli effetti speciali del cinema muto e del teatro. Paola Randi, con un budget esiguo, è riuscita a ricostruire un mondo colorato e multi-etnico dove ogni tassello va magicamente al proprio posto. Per non parlare della sceneggiatura che sa unire le parole crude e volgari del gergo malavitoso, sempre trattandole con spirito sarcastico, a quelle dei protagonisti, fatte di battute dense di scherno, ilarità e di continui sbeffeggiamenti.
Insomma un dramma che prende le forme di una satira umoristica, girato con estremo rigore e professionalità, a cui non mancano, però, dei colpi di scena da parte della regia che sorprendono lo spettatore. In questa occasione non si può proprio dire che la lezione del grande Calvino sia andata perduta.
Titolo originale: Into Paradiso
Produzione: Italia 2010
Regia: Paola Randi
Cast: Gianfelice Imparato, Saman Anthony, Peppe Servillo, Eloma Ran Janz, Gianni Ferreri, Shatzi Mosca
Durata: 104′
Genere: commedia
Distribuzione: Cinecittà Luce
Data di uscita: 11 febbraio 2011
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