Il profeta

17/03/10 - Il quinto film di Jaques Audiard arriva nelle sale italiane dopo aver raccolto premi e trionfi...

Impara o muori

17/03/10 – Il quinto film di Jaques Audiard arriva nelle sale italiane dopo aver raccolto premi e trionfi in mezzo mondo: premiato a Cannes e ai César in patria, “Un prophète” ha ottenuto riconoscimenti in molti dei maggiori festival del mondo e l’ambita nomination dell’Academy come Miglior Film Straniero negli Stati Uniti.

il profetaAudiard racconta la storia del protagonista Malik come di un anti-Scarface, un diseredato fisicamente debole e culturalmente arretrato che grazie all’intelligenza e al coraggio trova la via a una vita migliore, fuori dal carcere. La scaltrezza e l’umiltà contro la vanità e la follia. Tornano temi e movimenti narrativi caratteristici del cinema di Audiard, cambia però lo stile, e l’impianto del film si apre – anche grazie al consistente budget di undici milioni di euro – evitando intimismi letterari e psicologismi da produzione low cost. Audiard prosegue nella sua serie di Bildungsroman, percorsi di formazione nel senso più proprio del termine nei quali la crescita, lo spostamento, il salto geografico e lo scarto esistenziale non possono che avvenire a seguito di un tempo dedicato allo studio, all’impegno, alla dedizione applicata a un progetto; nei quali l’esperienza coincide con la crescita di lucidità e consapevolezza, le ferite e le cicatrici sono invariabilmente legate “all’aumentare della vita”, all’amore. Malik deve imparare a uccidere, a comprendere e parlare lingue diverse dalla sua, a usare parole gesti e sguardi per evitare di essere schiacciato dalla opposte fazioni che abitano e dominano il carcere alla periferia di Parigi, dentro il quale sopravvivere per un mese appena può essere una sfida impossibile. Malik ricalca lo schema del protagonista reietto tanto caro a Audiard: d’origine magrebina, di cittadinanza e lingua francese, il ragazzo finisce per essere vessato tanto dai fratelli arabi quanto dai mafiosi corsi. Il regista però – che ha dichiarato di soffrire troppo la fase della scrittura e di aver deciso per questo di non voler partecipare più alle sceneggiature dei suoi film – fin qui fedele al suo passato, smette il tono disteso, lo sguardo regolato e rigoroso, intimo e palpitante dei suoi film precedenti per cercare nuove soluzioni. “Il film, alla fine, ha trovato da solo il suo registro”. Il rigore e l’ordine passano dall’organizzazione delle inquadrature alla messa a punto delle azioni, alla nettezza delle battute, all’affilatura di un montaggio che tiene in movimento e in tensione i 149 minuti del film; l’applicazione, lo studio, l’ingegno non sono più semplici strumenti di evoluzione ma veri e propri mezzi di sopravvivenza; l’amore viene solo alla fine e ad abitare la solitudine del protagonista, per la prima volta, viene una presenza metafisica.

Tra genere e parodia, dramma epico e apologo fanta-realistico, Audirad rigenera la sua scrittura in una narrazione ricca di citazioni, rimandi e suggestioni, dall’inizio alla fine densa e fluida, emozionante e intelligente.

(SILVIO GRASSELLI)

Titolo originale: Un Prophète
Produzione: Francia, Italia 2009
Regia: Jacques Audiard
Cast:Tahar Rahim, Niels Arestrup, Adel Bencherif, Reda Kateb, Hichem Yacoubi
Durata: 150′
Genere: drammatico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 19 marzo 2010

Il profeta trailer italiano: