Dalla nostra inviata LAURA CROCE
Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA alla regista del film:
Maria Grazia Cucinotta ci ha abituato a vederla muoversi con agilità, ma di rado con efficacia, tra i vari mestieri del cinema. Passata ormai da diversi anni anche al campo della produzione cinematografica, l’instancabile attrice ha deciso di mettere a punto anche il proprio debutto dietro alla macchina da presa, con un cortometraggio intitolato Il Maestro presentato in apertura alla sezione Controcampo Italiano della 68a Mostra del Cinema di Venezia. La storia, semplice e molto essenziale, è stata scritta dalla sorella della Cucinotta, Giovanna, che in quanto compositrice ne ha curato anche le musiche, ed è interpreta da quel Renato Scarpa già protagonista del capolavoro che Marco Bellocchio ha deciso di ripresentare al Lido in occasione del ricevimento del Leone alla Carriera, Nel Nome del Padre. Protagonista dei 13 minuti del cortometraggio, è un anziano signore dall’aspetto serio e severo, colto nella sua routine quotidiana. Indossato cappotto e cappello si avvia in autobus verso una vecchia scuola elementare, pronto a redarguire i suoi piccoli allievi troppo confusionari e a terrorizzarli con le interrogazioni. Dietro il suo atteggiamento un po’ burbero si nasconde però una triste realtà: il maestro è infatti già in pensione da mesi, e il suo attaccamento alla scuola è il segno dell’incapacità di accettare la vedovanza e la solitudine a cui lo condanna una società che non mostra alcun interesse per gli anziani. Sono gli stessi bambini a deriderlo e prenderlo in giro, aumentando un’amarezza che sembra destinata solo a degenerare. Almeno fino a quando uno di loro con un gesto di gentilezza decide di riportagli il cappello e di prestarsi al suo gioco chiamandolo “Maestro”, e riaccendendo in lui un piccolo ma pur sempre luminoso barlume di vita.
Una piccola storia tenera, forse anche troppo tenera, quella scelta da Maria Grazia Cucinotta per il suo esordio: una scelta che in fondo sembra coerente con le opere prodotte negli ultimi anni, a partire da quel All the invisible children del 2005. Ma come spesso accade con soggetti così mielosi, la banalità è in agguato e l’effettiva capacità di colpire lo spettatore rimane dubbia. La regia è basica: si mette a servizio del racconto senza provare guizzi di astuzia o excursus esterni all’andamento lineare della sceneggiatura. D’altra parte Il Maestro, presentato a Venezia in coppia con Scialla! di Francesco Bruni, non seguirà canali distributivi prettamente cinematografici: la sua uscita avverrà infatti direttamente su Sky, il prossimo 23 settembre, per il canale DIVA di Nbc Universal. Ma il ritmo fin troppo lento, la scarsa originalità e il buonismo diabetico ne fanno una sorta di temino delle elementari difficilmente adatto perfino alla tv.