Guardando il film d’esordio alla regia dello sceneggiatore George Nolfi vengono in mente alcuni film degli anni ’40, come Il ritratto di Jennie di Dieterle o Pandora di Lewin, in cui una storia d’amore più o meno appassionata deviava completamente nel fantastico, lasciando meravigliato – e commosso – lo spettatore; è quello che più o meno accade in questo film interpretato da Matt Damon ed Emily Blunt. I quali interpretano i ruoli di David, candidato al senato degli USA, ed Elise, ballerina di talento, che s’incontrano per caso per poi perdersi; ma quando si rincontrano dovranno fare i conti con un gruppo di funzionari incaricati di controllare che il destino compia il suo corso. E il destino non vuole che quei due s’innamorino. Mélo fantasy costruito come un thriller, scritto dal regista sulla base di un racconto di Philip K. Dick per riflettere sul fato e su come l’amore lo sfidi ogni giorno.
Il film cerca di analizzare il luogo comune secondo cui “tutto è già scritto” e mette in scena un universo in cui le vite degli umani sono segnate su un’agenda e visualizzate come un segnale GPS, in cui funzionari vestiti come negli anni ’60 (col cappello accessorio fondamentale) aggiustano gli eventi e rigirano la città a loro piacimento, in cui anche i piani alti sono – come nell’Olimpo – tentati da passioni e interessi personali: una mitologia affascinante che Nolfi mette in scena sapendo equilibrare sottile ironia (“Siamo governati da sfigati” dice un funzionario riferendosi a un misterioso Presidente) e romanticismo arrivando a un finale magari discutibile nella gestione, ma non meno coinvolgente.
La sceneggiatura risolve non poche difficoltà di tessitura e inciampa solo nelle spiegazioni conclusive, mentre la regia dimostra grazia e inventiva tanto nella reinvenzione di New York quanto nella costruzione della passione tra i due. E soprattutto nella direzione di un ottimo parco attori: Matt Damon è un perfetto common man della Hollywood dei vecchi tempi, John Slattery (Mad Men) e Terence Stamp hanno un aplomb perfetto, ed Emily Blunt è una donna (e attrice) per la quale vale la pena sfidare gli dei e il destino.
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