Torna dal 7 al 9 luglio alla Casa del Cinema di Roma il Festival Senza Frontiere, ormai consueto appuntamento estivo con i film e la musica del mondo
01/07/10 – “Il vero budget di questo festival sono gli amici, ovvero tutte le persone che in questi anni ci hanno sostenuto col loro entusiasmo e la loro partecipazione, Il nostro scopo, è ancora una volta, quello di coinvolgere persone di ogni parte del mondo che credano nel nostro percorso, e a tal fine abbiamo selezionato dei film che possano, anche dopo la visione, trasmettere un messaggio e far capire che, nonostante tutto, il nostro mondo può vivere e andare avanti” E’ con queste parole di speranza che Fiamma Arditi, ideatrice e direttrice del Festival Senza Frontiere – Without Borders Film Festival, ha presentato alla stampa la terza edizione dell’evento, che si terrà dal 7 al 9 luglio presso la Casa Del Cinema di Roma.
E sul tema del “capitale umano”, sul quale la rassegna pone le sue basi, con l’obiettivo quello di unire, attraverso il cinema, persone e popoli, al di là di ogni frontiera, sia essa costituita dalla paura, dal pregiudizio o dall’ignoranza, è tornato il “consigliere” Giorgio Gosetti: “Anche io faccio parte degli “sponsor”. Il primo motivo che mi ha spinto a partecipare a questo festival è stata la positività contagiosa della sua direttrice, capace di spazzare ogni pregiudizio sulla zuccherosità che spesso gli eventi di questo tipo recano in se. E a conferma di ciò, mi è bastato vedere il programma di quest’anno, per capire, attraverso i titoli presentati, quanto spesso siamo miopi e poco informati circa la miriade di cinematografie mondiali, e sono convinto che gli spettatori potranno fare altrettanto, scoprendo da zero un mondo di buon cinema, per niente stucchevole o edulcorato”. Brillante e sentito, l’intervento di Gosetti ha inoltre posto l’accento su un altro dei punti di forza della kermesse, ovvero la partecipazione del pubblico più giovane: “Questo è un festival che si rivolge soprattutto ai ragazzi. Parlo anche a nome del Dams di Bologna che l’anno prossimo metterà a disposizione degli studenti uno stage proprio qui. E’ fondamentale coinvolgere dei fruitori naturali, come i giovani appunto, senza la cui presenza ogni scommessa può considerarsi persa”.
Militante e al tempo stesso propositivo, il contributo della giornalista Iman Sabbah, si è concentrato invece sull’impatto mediatico e umanitario dell’iniziativa: “Mi sono accorta che in Italia, negli ultimi anni siamo un po’ tornati indietro, sotto tutti i profili. C’è troppa superficialità, egoismo, e lo si può notare nei media, dove l’attenzione è catturata ormai solo esclusivamente attraverso le storie forti e sensazionali, dimenticandosi del mondo che ci circonda e di come questo mondo sia così vicino a noi. Questo festival, al contrario, crescendo di anno in anno, ha dimostrato l’esistenza di persone che hanno capito che così non si può andare avanti, ed è necessario continuare ad avere fiducia nel futuro”. “Una volta mi è stato detto: l’unico modo di conoscere qualcuno è andare a trovarlo a casa sua” – Filomeno Lopez, musicista e giornalista, originario della Guinea Bissau ha trovato il modo sicuramente più evocativo e poetico di ribadire il valore collettivo e unificante del festival che, attraverso la sua offerta culturale e artistica, si propone di dar voce ai popoli di tutto il mondo. “Penso che la pace e la giustizia siano legati al cercare di sapere cosa accede nel profondo della testa e del cuore delle persone: trascurare questo aspetto significa solo costruire castelli. E, operando già nel contesto africano, del mio Paese dilaniato da anni di conflitti e guerra, ho compreso che la figura più idonea a far breccia nelle teste e nei cuori sia l’artista”.
E, come nelle precedenti edizioni, anche quest’anno il Festival Senza Frontiere offre un programma ricchissimo capace di accogliere e abbracciare queste istanze di fratellanza e armonia, attraverso un’attenta selezione di opere provenienti da tutto il mondo e un’ampia scelta di iniziative collaterali: dall’omaggio a Roberto Rossellini, del quale verrà proiettato il capolavoro Viaggio in Italia, ai concerti della Alleluya Band e dei Nihilistic Sex Machines (con Johnny B Azari & Darius Greyson), rispettivamente in apertura e chiusura della rassegna, e la mostra fotografica Acqua realizzata dagli studenti della scuola pubblica Nathan Strauss Prep School di New York, coordinati dall’artista Joy Episalla, in sintonia con uno dei temi centrali del festival, che si affianca all’apartheid nel Paese dei Mondiali e ad Haiti e il terremoto.
Per maggiori informazioni e approfondimenti, vi rimandiamo al sito ufficiale del Festival: www.withoutbordersfilm.org