Uno squarcio isolato e poetico nel cinema d’animazione italiano oggi ci è stato regalato da La Fellinette di Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico che, quando aveva cinque anni ,ricevette un regalo unico e prezioso: dopo una passeggiata sulla spiaggia di Rimini in pieno inverno, lo zio la disegnò, con le trecce al vento, il naso all’insù e la mantellina blu cobalto che le aveva appena regalata.
Per Fellini il disegno, come amava ripetere, gli aveva insegnato a guardare il mondo perché “Per disegnare qualcosa bisogna conoscerlo molto bene”. E, sull’unico disegno di bambina di un’artista eclettico che amava realizzare schizzi dei personaggi dei suoi film, caricature e ritratti che appartenevano al mondo dei suoi sogni e che avrebbe tanto desiderato realizzare una vera e propria animazione – grazie alla scrittura di Fabbri Fellini, alla rara sensibilità artistica dello Studio Ibrido di Torino -, è nato il corto La Fellinette, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma, tributo per il suo Centenario della nascita del regista riminese.
Il lavoro degli animatori per donare poesia e toni malinconici ben definiti è stato incentrato su tonalità pastello che impastate con la luce tenue del mare d’inverno e un tratto gentile restituissero la grazia, la curiosità di questa piccola bimba alla scoperta di un mondo magico sotto il tendone di un circo.
Dopo aver vagato sulla spiaggia con il fedele cane Alfie, sotto il tendone assisterà alle esibizioni (in live action) della ballerina (una commovente Milena Vukotic), del direttore del circo (Ivano Marescotti), del mago delle bolle (Sergio Bustric), L’uomo delle ombre (Carlo Truzzi), il funambolo (Federico Bassi) e l’uomo della neve (Gabriele Pagliarani). Tutto accompagnato dalle musiche di Andrea Guerra.
Il montaggio ha creato una fluidità rara all’intero lavoro, come se non esistesse una separazione tra due generi e si potesse essere trasportati dalla realtà al mondo dei sogni di Fellini grazie agli occhi di una bambina “di carta”.
Francesca Fabbri Fellini, autrice televisiva prima che cinematografica e conduttrice radiofonica, confessa ai nostri microfoni di aver concepito già in fase di scrittura il film tra animazione e live action “perché non potevo perdermi la straordinaria espressività degli attori scelti e che hanno tutti accettato di partecipare al progetto con grande entusiasmo e per amore nei confronti di mio zio”.
Il consiglio più prezioso di zio Federico? “Mia piccola Fellinette, buttati e non perdere mai la tua schiettezza, né l’entusiasmo giovanile nel lungo viaggio che si chiama vita, e le cose accadranno come desideri”.
giovanna barreca