Ex: Amici come prima!

30/09/11 - Pochi legami con la pellicola di Brizzi per questa sorta di reboot col quale i Vanzina tentano ancora una volta il rilancio nella sophisticated comedy.

Ascolta le interviste di RADIOCINEMA ai protagonisti del film:

  • Carlo ed Enrico Vanzina
  • Enrico Brignano
  • Alessandro Gassman
  • Natasha Stefanenko, Gabriella Pession e Anna Foglietta
  • Tosca D’Aquino
  • Paolo Ruffini e Liz Solari
  • Da qualche film a questa parte, è sempre più evidente la volontà da parte di Carlo ed Enrico Vanzina di svincolarsi dallo status di maestri del cosiddetto cinepanettone, a favore di soluzioni altrettanto leggere ma orientate verso un intrattenimento – nelle intenzioni – più raffinato e cosmopolita. Se già titoli come La vita è una cosa meravigliosa, Ti presento un amico e Sotto il vestito niente -L’ultima sfilata, avevano preannunciato quest’ambizione ad alzare il tiro, spetta ad Ex – Amici come prima! il compito di sancire il cambiamento di rotta in direzione della commedia brillante di ispirazione anglosassone cavalcando una delle tendenze più consolidate nel recente panorama nostrano che vede nomi come Lucini e Fausto Brizzi tra gli esponenti più rappresentativi. E a proposito di quest’ultimo – è bene sgombrare il campo da equivoci – nonostante titolo e locandina pressocché identici, i legami con la quasi omonima pellicola del regista romano sono quasi del tutto assenti, in questa sorta di reboot che ne conferma l’impianto corale e l’egida produttiva dei Lucisano in vista di uno sfruttamento commerciale del brand col fine di replicarne il successo.

    Allo stesso modo, altrettanto pretestuosi lo sono quelli con i modelli di riferimento: Love Actually, “i film con Sandra Bullock (sic)” e Sex and the city, per una trita pochade dall’andamento farsesco imperniata sulle disavventure sentimentali di un gruppo di personaggi regionalmente assortiti in caratterizzazioni da avanspettacolo. Dal politico napoletano canterino e intrallazzone, alla siciliana gelosa, passando per il toscano ruspante con l’ossessione per la “topa”, e gli immancabili romani cialtroni, i Vanzina si limitano a riproporre la solita galleria di stereo-tipi locali rivelando come il retroterra nazional-popolare sia tutt’altro che accantonato. Così, la comicità si limita ad un accumulo di gag ai limiti del puerile (cadute rovinose, facce sbattute contro il palo, dita schiacciate nella porta) maldestramente intrecciate in una narrazione debole e sconnessa – peraltro appesantita dalle esigenze di un product placement smaccato – e entro un immaginario sociale totalmente posticcio che cerca il legame con l’attualità in ammiccanti frecciatine sulle escort e gli intrattenimenti licenziosi del Premier. Inadeguato perfino il roboante cast, che assembla alcuni tra i volti più noti del piccolo e grande schermo costretti in interpretazioni sguaiate e sopra le righe con la sola eccezione della coppia GassmanFoglietta, unici in possesso del professionismo, del physique du rôle e della verve necessaria per sostenere gli agognati tempi da screwball. Il resto è grado zero della regia, della scrittura e della messa in scena, laddove il confronto con l’immaginario glamour e patinato, le atmosfere romantiche, l’andamento insieme incalzante e spumeggiante di script giocati sul brio della situazione degli esempi cui si guarda appare mestamente ambizioso quanto un indumento tarocco può esserlo al cospetto del suo originale griffato.

    CATERINA GANGEMI

    SCHEDA FILM