Lido di Venezia, 2 settembre 2021 – Paolo Sorrentino torna alla Mostra del cinema di Venezia vent’anni dopo il suo esordio con L’uomo in più, e lo fa portando il suo film più intimo, un’autobiografia tra realtà e invenzione che racconta la sua adolescenza: E’ stata la mano di Dio. Nel cast il giovane Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Enzo Decaro e Massimiliano Gallo.
“A 50 anni – dice il regista premio Oscar – è tempo di bilanci. Mi sono reso conto che nella mia vita di ragazzo c’era stata una grande parte di amore e una parte dolorosa, e tutto questo poteva essere declinato in un racconto cinematografico, indipendentemente dai miei bisogni”.
Una parte dolorosa, quella della morte dei genitori avvenuta quando il regista aveva solo 17 anni, che Sorrentino affronta abbandonando la ricchezza della messa in scena del cinema che l’ha contraddistinto negli ultimi anni (da Il Divo in poi) per una più semplice ed essenziale, con musica e fotografia sobrie. “La macchina da presa compie un passo indietro per far parlare la vita di quegli anni, – spiega il regista napoletano – come li ricordo io, come li ho vissuti, sentiti. In poche parole, questo è un film sulla sensibilità”.
Nel film Toni Servillo interpreta il padre di Sorrentino (“ha sempre detto di considerarmi un fratello maggiore, sono stato promosso sul campo”, ha detto il suo attore feticcio), Teresa Saponangelo quella della madre, mentre a dar volto al giovane alter ego del regista è Filippo Scotti.
E’ stata la mano di Dio sarà al cinema a novembre prima di arrivare su Netflix il 15 dicembre.