Dal nostro inviato Emanuele Rauco
La prima edizione del Social World Film Festival, svoltosi sulla costiera sorrentina, è giunto al termine, con un bilancio sostanzialmente positivo: lungometraggi, corti e documentari proiettati a getto continuo, registi e attori a parlarne, temi sociali e nuovi talenti in una tre giorni che – scontato qualche problema tecnico e organizzativo figlio dell’inesperienza del giovanissimo staff (capitanato dal ventunenne direttore artistico Giuseppe Alessio Nuzzo) – lasciano una bella atmosfera e un buon ricordo.
Sicuramente il momento clou della kermesse è stato l’incontro con Silvio Muccino che, prima di incontrare i ragazzi che gli hanno scritto delle lettere, ha presentato fuori concorso il suo Un altro mondo in uscita in dvd e poi ha incontrato il pubblico. Un film, il suo secondo dietro la macchina da presa, che lo ha cambiato profondamente, in modo difficile ma inevitabile: “Prima di questo film non ero sensibile ai temi sociali – ha raccontao alla platea il regista – ma girare in Africa col dottor Morino mi ha scosso dalla superficialità, mostrandomi la dignità e il rispetto per sé stesso di un popolo”. Incoronando Bernardo Bertolucci come punto di riferimento e dichiarandosi fan del cinema del fratello, il più piccolo dei Muccino ha affermato di aver scoperto il cinema come davvero lo intende lui da soli 5 anni – dopo Il mio miglior nemico di Verdone – e ha sibillinamente accennato al suo prossimo film: “A settembre ne saprete qualcosa”. Non si esclude un ritorno al semplice ruolo di attore.
Altro incontro interessante coi giovani è stato quello con Angelo Langè, poliziotto anti-convenzionale, graffitaro, scrittore del libro “La droga ti fotte”, attore e ispiratore del documentario Cocaina e di Sbirri di Burchielli con Raoul Bova: un incontro in cui Langè ha esaltato la voglia di fare e di mettersi in gioco dei ragazzi del festival che è la migliore risposta alla confusione giovanile che può portare al consumo di droga. “Bisogna dare ai ragazzi una corretta informazione su cos’è la droga e capire il momento giusto per parlare e le persone a cui ci si rivolge”, è la chiusura dell’intervento dell’eclettico poliziotto.
Infine da segnalare i vincitori della prima edizione della rassegna: Oggi gira così di Sidney Sibilia (Social Smile), Il torneo di Michele Alharique (Cortometraggi), Sloi di Katia Bernardi e Luca Bergamaschi (documentari) e Diciottanni il mondo ai miei piedi di Elisabetta Rocchetti (lungometraggi): punte di diamante di un’edizione dal discreto livello medio che soprattutto ha messo in evidenza non solo la voglia di parlare di temi etici e impegnati, e di farlo con un linguaggio che non si appiattisca semplicemente sulla tematica, ma che cerca anche di sondare le possibilità del cinema.