Misteri di un film, più che di un personaggio
02/05/09 – La seconda parte di un dittico attesissimo e, chissà come, piuttosto apprezzato dalla critica, avrebbe dovuto dare una svolta vigorosa a un film che si era segnalato per la piattezza scolastica – ravvivata solo da un ottimo finale – e per quella stilistica, forse premeditata. E ci si augurava che, dovendo parlare di guerriglia, questa seconda pala ricalcasse la tensione e l`atmosfera di quel finale. E invece Steven Soderbergh riesce nell`intento di realizzare un film ancora più piatto e malmostoso del precedente, rendendo la vita di Guevara in Bolivia una specie di lunga e asfittica scampagnata nei boschi, senza fare emergere i lati della sua personalità o del suo pensiero, nè di un preciso momento storico.
Stanco del potere e della politica reale, il Che vorrebbe portare la rivoluzione e la sua esperienza ovunque ci sia un popolo che lotta contro la tirannia: in Bolivia, la tappa decisiva e fatale. Il dato narrativo è tutto qua, e non sarebbe un male, peccato che la sceneggiatura di Peter Buchman abbia ancora meno idee riguardo l`indirizzo da prendere e traccheggia per 132 minuti in attesa di un destino atteso, e purtroppo reso poco interessante. Fin dall`assunto iniziale (Guevara che vorrebbe ”insegnare” la rivolta) è evidente l`ambizione didattica del progetto che però, rispetto al primo episodio, manca praticamente tutti gli obiettivi che si propone, sia dal punto di vista dell`indagine del personaggio, che resta sullo sfondo nebuloso, sia nella riflessione sulla rivoluzione e le sue attuazioni pratiche, che manca completamente di precisione e profondità . Stesso risultato persino sul piano emotivo e spettacolare, essendo il primo colpo di pistola solo dopo 45 minuti di pellicola, riempiti da chiacchiere inutili. Soderbergh manca completamente la costruzione di un conflitto, ideologico e cinematografico, riempie il suo film di vuoti, di attimi vacui in cui non c`è nulla, neanche concettualmente, si lascia andare a qualche facile espediente stilistico (l`esecuzione in soggettiva o le oscillazioni della macchina durante gli spari).
Ma in un film in cui mancano le idee e gli ideali, i personaggi e le persone, la realtà e la leggenda, l`azione e le reazioni, non ci si può accontentare di una pregevole fotografia (di Peter Andrews) o di qualche ambizione autoriale; tanto più che il protagonista-mattatore Benicio Del Toro viene messo da parte, oscurato, risucchiato da un film confuso in cui non si capisce il senso e la finalità dell`operazione. Un film che non c`è, in pratica, e non in senso bressoniano, ma nel senso in cui si usa un`immagine e il suo richiamo per imbellettare il nulla. Esattamente come si è fatto per anni del Che.
(EMANUELE RAUCO)
Titolo originale: Che – Part Two
Produzione: Spagna, Francia, USA 2008
Regia: Steven Soderbergh
Cast: Demià n Bichir, Rodrigo Santoro, Benicio Del Toro, Catalina Sandino Moreno, Maràa D. Sosa
Durata: 131
Genere: biografico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 30 aprile 2009