Presentato a Roma “Wolfman”, ultima versione del classico horror sui licantropi interpretata da Benicio Del Toro, Anthony Hopkins ed Emily Blunt, che uscirà in Italia il 19 febbraio
28/01/10 – I mostri esistono perché esiste la morte: questa è “la teoria pseudo-intellettuale da giocatore di basket” che Benicio Del Toro ha illustrato presentando a Roma il suo ultimo film “Wolfman”, in cui veste il folto pelo del licantropo per la regia di Joe Johnston, a fianco di Anthony Hopkins ed Emily Blunt. Si tratta del remake del classico del ’41 L’Uomo Lupo, interpretato dalla famosa star di monster movies Lon Chaney.
Nonostante sia nato come un omaggio, in questa nuova versione dark e cruda del film si possono trovare anche lati diversi e moderni. “Volevamo rendere la storia più vera – afferma Del Toro, anche produttore di Wolfman – così abbiamo reso la licantropia più simile alla malattia o alla dipendenza. Non è tanto il lato bestiale che si cela in ognuno di noi, ma qualcosa che non si riesce a controllare”. Di conseguenza, anche uno degli elementi più innovativi del suo personaggio (l’enigmatico nobiluomo Lawrence Talbot, costretto a tornare nella casa natia dopo la scomparsa del fratello) è proprio il tentativo di reagire alla sua situazione: “C’è meno vittimismo in questa sceneggiatura di Andrew Kevin Walker, il personaggio è molto più attivo, cerca di riprendere le redini della sua vita”. Naturalmente è un ruolo molto diverso da quelli di solito interpretati da Del Toro, reduce dai bio-pic di Soderbergh sul Che, a cui però non è dispiaciuto giocare a carte scoperte: “è confortante per un attore sapere già quali sono i trascorsi del suo personaggio. Di Lawrence sappiamo che è rimasto sconvolto dalla morte della madre, mentre il rapporto col padre è davanti agli occhi di tutti”, ed è di una complessità che lo stesso attore definisce amletica. In compenso, assicura il protagonista, ha avuto un bel da fare nel “cercare di non sembrare stupido truccato da mostro”, e così ha anche sperimentato “dei trucchetti”, come copiare il ringhio dei cani.
Siamo lontani anni luce dai film a cui ha abituato il suo pubblico negli ultimi anni, e per questo la star (premio Oscar per Traffic) ha voluto chiarire una volta per tutte ai suoi fan: “anche a me piacciono le caramelle. Non voglio fare solo film a sfondo sociale, mi piace mischiare le cose e recitare in produzioni come queste, accanto a grandi attori quali Hopkins e Blunt. Avevo proprio voglia di un dessert”.