Tax credit e tax shelter: per il cinema e i suoi lavoratori una questione di vita o di morte
(Di Lia Colucci)
12/10/10 – Una riunione piuttosto allarmata si è svolta ieri mattina 11 ottobre alla presenza delle tre più importanti cariche dell’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) e dei rappresentanti sindacali. Oggetto della discussione il ritardo nel rinnovo del tax credit e del tax shelter (agevolazioni fiscali) per il settore cinema, che sono operativi in Italia da circa un anno, anche se per quanto riguarda il tax credit esterno, cioè rivolto alle imprese non cinematografiche che vogliono però investire nella settima arte, hanno trovato la loro attuazione appena quattro mesi fa. Il Ministro Bondi su questo provveidmento ha detto di giocarsi la poltrona, ma pare sia stato ostacolato da Tremonti e tuttora non vi è una data certa per il rinnovo degli sgravi fiscali. Il tax credit è fondamentali sia per i produttori, sia per le famiglie che vivono della macchina cinema che si stima siano solo nel Lazio 150 mila. Tanto più che, secondo i produttori, il costo di queste misure di sostegno sarebbe esiguo per l’erario, essendo queste capaci di portare un flusso di danaro maggiore nel nostro Paese attraverso l’aumento degli investimenti nella produzione cinematografica, le conseguenti maggiori entrate fiscali, l’indotto per acquisti derivante da spese e servizi sul territorio e l’indotto derivante dal cineturismo. Non ci sono date certe per l’approvazione della legge, ogni mercoledì (giorno in cui si riunisce il Consiglio dei Ministri) può essere il giorno fortunato, e se questo non avverrà i produttori e i sindacalisti promettono battaglia. Il Festival di Roma si avvicina e potrebbe essere un buon parterre da cui far sentire la loro voce.
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