Dalla nostra inviata LAURA CROCE
Si è conclusa la IV edizione del Fiuggi Family Festival, che in questa nuova versione condensata in quattro giorni ha fatto registrare il pienone – come riferiscono gli organizzatori della kermesse – con tante famiglie e bambini che hanno affollato proiezioni e anteprime, come quella molto attesa dei Puffi, o Diario di una schiappa 2. Tema di quest’anno d’altra parte era proprio il “dinamismo delle relazioni” all’interno del sistema familiare, un filo conduttore impegnativo su cui si sono confrontate anche le 8 opere in concorso. “Non posso dire quale film mi abbia divertito di più, perché erano tutti molto drammatici”, ha sottolineato a proposito il presidente di regia Gennaro Nunziante: “Ormai vige una concezione per cui la famiglia, per essere considerata davvero tale deve soffrire. Se ride che famiglia è”? Fulcro centrale di molti titoli, ha spiegato dunque il regista e autore, sono state “le disgrazie” che fanno da collante tra i membri di nuclei sempre più messi alla prova da tensioni centrifughe, questioni di salute in primis. Questo era senza dubbio il leit motiv di Ways to live forever, dedicato a un ragazzo malato terminale di leucemia, del cinese Ocean’s Heaven, con Jet Li nei panni di un padre affetto da cancro che deve trovare un modo per assicurare un futuro al suo figlioletto autistico, di The Way, film con Martin Sheen che vede un uomo intento a rielaborare un lutto lungo il Cammino di Santiago, e infine di La Permission de Minuit, storia di un adolescente nato con una rara patologia genetica che gli impedisce di esporsi alla luce del sole. Unica eccezione i tre film dedicati a ragazzi (dentro e fuori) provenienti da realtà più disagiate e volenterose di emanciparsi dalla loro condizione, come il protagonista degli slum africani di Soul Boy, i tre bambini russi in viaggio verso la grande avventura della vita di Tomorrow will be better e l’eroico protagonista di The first grader, storia vera di un rivoluzionario keniota Mau Mau che a 84 decise di tornare sui banchi di scuola per rivendicare il proprio diritto all’istruzione.
Tra questi titoli è stato premiato Ways to live forever di Gustavo Ron, proprio per la capacità di raccontare la tragedia con grande leggerezza, senza giudizi moralistici o facili sentimentalismi, mostrando, secondo Nunziante “la normalità nonostante il dramma”. Una menzione speciale è andata però anche al bel film della BBC The First Grader, inno al potere e alla bellezza dell’istruzione e della cultura, nonché a The Way, unico film che al momento risulta aver trovato una distribuzione italiana grazie a 01. Gli organizzatori del festival non escludono però che dall’anno prossimo si riescano a trovare canali adeguati per diffondere le opere mostrate a Fiuggi in tutto il Paese, con uscite mirate in home video. Intanto un primo passo in questo senso è stato compiuto con la presenza alla cerimonia di premiazione del nuovo Direttore Generale della Rai, Lorenza Lei. “Questo è uno dei festival a cui tengo di più perché è dedicato ai ragazzi, cioè quelli che saranno i nuovi cittadini e che hanno un posto speciale nel mio cuore”, ha detto Lei spiegando come nonostante la propria ritrosia a lasciare interviste, abbia voluto con fermezza essere a Fiuggi per via della partecipazione di “associazioni e famiglie, in pratica la base della tv”. Parlando del suo nuovo incarico, Lorenza Lei ha inoltre aggiunto: “Ho un figlio ventenne è la sfida è stato convincerlo di non aver ottenuto una poltrona ma una missione. Per me il potere è qualcosa di diverso dal convenzionale, non mi appartiene se non nel senso di qualcosa che mi permetta di essere utile, di sviluppare una piattaforma multimediale completa che possa portare messaggi veri e costruire veri ragionamenti”.
Una provocazione a proposito è venuta poi da Nunziante, che ha invitato il DG non solo a sbarazzarsi dei politici che imbrigliano il servizio pubblico, ma anche a sostenere i film come quelli visti nel corso del Family Festival e spesso relegati solo all’interno delle rassegne. Per quanto riguarda il cinema italiano, però, il regista è convinto che negli ultimi anni abbia compiuto grandi passi in avanti, soprattutto raggiungendo la capacità economica di mantenersi sulle proprie gambe. “Il nostro problema sono piuttosto le sale”, ha specificato Nunziante presentando alla stampa i vincitori della manifestazione, poiché “la programmazione si fa sempre più commerciale a causa della prevalenza dei multisala”, mentre vanno sparendo i cinema di prossimità e i circuiti alternativi più adatti “a un certo tipo di film”. E detto dal regista dei film con Checco Zalone non è poco.