28° Torino Film Festival: intervista a Massimo Causo, curatore della sezione Onde
(Dal nostro inviato Alessandro Aniballi)
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13/12/10 – Al temrine di questo 28° Torino Film Festival abbiamo incontrato Massimo Causo, curatore della sezione Onde, in collaborazione con Roberto Manassero. Onde è lo spazio borderline del Festival, alla ricerca di nuovi e differenti linguaggi in campo cinematografico. Solo per fare un esempio, si pensi ad uno dei film selezionati da Causo, il corto Madame & Little Boy, diretto da Magnus Bärtås, che affida a Will Oldham il ruolo di narratore/cantastorie intorno a un altro “mondo”, le vicende rocambolesche della diva sudocoreana Choi Eun-Hee che fu rapita dalle autorità nordcoreane per promuovere il cinema del regime comunista. Un racconto fatto di volti e geometrie (i balletti coreografati secondo un preciso modello di collettivizzazione), di foto e bombe atomiche, e di un mostro: Pulgasari, novello Godzilla targato Nord Corea, che doveva essere una metafora del degenerato capitalismo e invece, indirettamente, nel film che lo vide protagonista (Pulgasari, 1985) diventò una rappresentazione dell’atomica e della sostanziale autofagia che la produzione di quest’arma richiedeva alla società nordcoreana.
Madame & Little Boy è una sorta di film-saggio; ed altri se ne sono visti in Onde, così come si sono visti dei film prettamente sperimentali, dall’omaggio a Massimo Bacigalupo, regista underground italiano tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, fino a Long Live The New Flesh di Nicolas Provost, ri-scrittura e de-strutturazione del cinema horror americano degli anni Settanta-Ottanta. Una re-visione, quella di Provost, tesa a far esplodere digitalmente la pellicola di alcuni di quei film, di Cronerberg e Carpenter in particolare. Per il resto, in Onde sono stati presentati, oltre al nuovo lavoro di Tonino De Bernardi (Butterfly – L’attesa), anche esempi di nuovo cinema molto differenti: tra gli altri, si è passati dall’intimista Bion di Toyoko Yamasaki (della serie Narative promossa da Kawase Naomi, di cui fa parte anche Last Chestnuts di Zhao Ye, visto nel concorso principale sempre quest’anno a Torino), al disturbante e disorientante (per l’alterata dimensione dei rapporti umani che istituisce) The Painting Sellers del finlandese Juno Kuosmanen, fino al porno-horror L.A. Zombie di Bruce LaBruce, film che è stato appena distribuito in DVD in Italia per Atlantide.