L’apertura di Cortinametraggio

Nella splendida cornice delle Dolomiti bellunesi, il Cortinametraggio 2013 entra nel vivo con la proiezione dei primi booktrailer e dei corti commedy, cuore della kermesse competitiva. In giuria Giorgio Gosetti, Anita Kravos e Grazia Volpi.
Intervista al regista Max Croci, autore di Screwdriver

A Cortinametraggio 2013 il cinema e la commedia in corto tornano ad essere protagonisti per il quarto anno, sotto la direzione di Maddalena Mayneri, a Cortina (13/17 marzo) dove verrà assegnato, dal Sindacato giornalisti cinematografici italiani, anche il Corto d’argento. Tanti anche gli eventi speciali, la mini retrospettiva non competitiva Punto Spagna con cinque corti comedy, incontri con giovani autori del cinema italiano invitati come giurati della kermesse che premierà il miglior corto comedy dell’ultima stagione cinematografica e, da quest’anno, anche il miglior booktrailer realizzato su romanzi e su saggi italiani. Tredici i cortometraggi scelti e mostrati al pubblico nei quattro giorni della kermesse per poi arrivare a sabato con la proclamazione del vincitore del premio Moviemax Media Group di 2500 euro, premio Audi del pubblico e premio Cinemaitaliano.info ai migliori dialoghi. Mercoledì ha aperto la sezione l’ottimo corto – produzione indipendente – Babylon Fast food di Alessandro Valori con protagonista un giovane italiano di origine senegalese (il bravissimo Amin Nour) che vuole essere considerato italiano a tutti gli effetti, essere giudicato un cittadino ‘in regola’ dalla padrona di casa. La donna, piena di pregiudizi, non gli vuole stipulare il contratto di locazione. Lui vuole essere libero di cucinare una bistecca ‘alla fiorentina’ perché è nato qui e mangia all’italiana: si sente italiano. Con un tono leggero, con siparietti semi-comici e intelligenti, vediamo la relazione tra il ragazzo e l’anziana signora svilupparsi e la manifestazione graduale delle loro reciproche solitudini porterà a un inaspettato incontro tra due mondi solo apparentemente distanti.

Un rosa predominante, una cura attenta delle tante location per la storia di Henriette “che non vuole cadere nei clichè per sfuggire alla routine” in C’est la vie di Simone Rovellini. Il giovane autore milanese porta molto della sua esperienza nel campo della moda e del glamour per raccontare – con un tono che richiama direttamente al film di Jean-Pierre Jeunet : Il favoloso mondo di Amélie – nel puro stile della commedia linerare e semplice la storia di una giovane donna in fuga o meglio in ricerca, in un concentrato di energia positiva e propositiva. Altro genere di energia invece trovano 4 giovani donne degli anni ’60 per occultare il cadavere di uno sfortunato pedone in Screwdriver di Max Croci. Un approccio tipicamente teatrale nella messa in scena, quadri raffinati (anche se ci troviamo per quasi tutto il corto in campagna), una cura attenta dei dettagli. L’autore, attraverso la storia di un’Italia in pieno boom economico dove l’imperativo è correre ed essere senza scrupoli, denuncia il male che attanaglia la nostra società anche oggi dove, il desiderio di potere e di essere protagonisti, condanna alla falsità nei rapporti umani e tradisce spesso il naturale buon senso.

La serata si conclude con Ce l’hai un minuto? di Alessandro Bardani sull’incontro di due uomini: Oreste, un signore sulla cinquantina e Madhi, giovane palestinese che, a bordo del suo furgoncino, chiede indicazioni per arrivare in Terra Santa. Dialoghi surreali per un film sui buoni sentimenti che però trasuda un po’ di retorica sia tematica che formale senza emozionare pur godendo delle buone interpretazioni di Giorgio Colangeli e Francesco Montanari.