Francesca Comencini ha scelto per il suo incontro col pubblico torinese, nel consueto spazio della sezione Figli e amanti, il film che non ci si aspetterebbe da lei, una scelta provocatoria – come ci ha detto lei stessa nell’intervista: Il mucchio selvaggio, western nichilista di Sam Peckinpah del 1969 perché voleva poter offrire, dialogando con Filippo Scicchitano (che, dopo l’esordio con Scialla di Francesco Bruni, è stato protagonista dell’ultima pellicola – in concorso a Venezia – della regista: Un giorno speciale), un confronto generazionale che vertesse proprio su un film controverso, nato negli anni della contestazione studentesca. Un western anomalo e quasi definitivo, un’epopea autodistruttiva del genere e allo stesso tempo di una generazione, superata dai tempi. Un’opera manifesto soprattutto per l’originalità narrativa, il modo di presentate un tema così controverso come quello della violenza nella società americana.