Da quattro anni un gruppo di cineoperatori promuove un’iniziativa unica e originale, ospitata dal cinema Odeon di Molfetta, in Puglia: “I Film del matrimonio”, veri e propri film su degli sposi che trasformano il loro matrimonio in un lungometraggio, “vestendosi” in via del tutto eccezionale da attori e partecipando poi alla prima in sala come delle star del cinema. L’iniziativa, guidata da Roberto Pansini – che ha fondato la società dall’evocativo nome di MatriMovie – viene raccontata in un documentario diretto da Andrea Parena, Nozze d’agosto, presentato alle Giornate degli Autori a Venezia. Parena ha voluto indagare la realtà che ruota intorno ai sontuosi matrimoni che si svolgono a Molfetta – così come in tutto il Sud – e che ha questa particolarità per cui gli sposi girano anche un film.
Si sa che ormai le nozze di frequente non hanno più nulla legato al rito religioso; si tratta piuttosto di una giornata dove deve prevalere uno sfoggio eccessivo di ricchezza che parte dalla scelta degli abiti, degli addobbi floreali fino al luogo scelto per il ricevimento. Come noto le famiglie si indebitano per anni pur di non sfigurare davanti ad amici e parenti (e Matteo Garrone con Oreste Pipolo – fotografo di matrimoni e con Reality ci ha mostrato tutto il lato pacchiano e grottesco che ruota intorno all’evento in luoghi creati solo a tale scopo). A Parena non interessava questo aspetto tanto che la maggior parte delle riprese con sposi, parenti, amici durante il party sono volutamente lasciate in secondo piano, sfocate perché al centro dell’inquadratura ci sono sempre i protagonisti del suo film: il regista di matrimoni Mauro de Pinto, i dj Max Pansinii e Nico Spadavecchia, e lo stesso Roberto Pansini, l’imprenditore e l’ideatore dell’iniziativa. Vale a dire il gruppo che intorno all’evento ‘nozze’ ha saputo creare con intelligenza un’industria sfruttando la voglia di ogni famiglia di apparire e di rendere l’evento un qualcosa di indimenticabile. Quindi il gruppo di Matrimovie non si limita a realizzare scatti e riprese delle cerimonie ma de Pinto e la sua piccola troupe girano delle scene con i futuri sposi felici e appassionati anche prima del grande giorno e vi garantiamo che il backstage di tali riprese – presenti nel documentario di Parena – è la parte più grottesca e comica perché alla coppia vengono chieste davvero cose assurde (da tenelovela). Montando poi tutte le immagini, Roberto Pansini insieme ai suoi collaboratori crea un vero e proprio film. La proiezione del lavoro si trasforma – e qui c’è l’aspetto più positivo dell’operazione – in un evento alcuni mesi dopo la cerimonia, con la monosala Odeon che diventa il teatro del galà di presentazione con tanto di invito ad amici e parenti della coppia, limousine e tappeto rosso. Sold-out garantito per ogni proiezione.
I film ovviamente non sono opere cinematografiche di rilievo ma in un periodo nel quale i piccoli cinema – e in particolare le monosale – muoiono, questo è apparso un modo intelligente per permettergli la sopravvivenza. Si tratta di una scelta curiosa e non vi nascondiamo che l’arrivo della limousine è un po’ spiazzante ma è un’operazione che va applaudita e che ha trovato l’interesse anche della testata giornalistica France 2 che ha realizzato un servizio (montato in parte all’interno del film di Parena). Nozze d’agosto racconta il set, lo stato d’animo del gruppo che realizza sia l’intrattenimento che le riprese dei matrimoni, non interferendo mai, non proponendo inutili interviste o altro. Parena ha capito che tutto il potenziale dell’operazione era racchiuso nei gesti di Pansini e compagni, nei loro rapporti, nel modo in cui si organizzano durante il matrimonio, come nelle loro chiacchiere a un tavolino solitario a notte fonda finita la festa.
Nozze d’agosto è stato realizzato dalla casa di produzione indipendente Baby DocFilm di Torino (dello stesso Parena), sostenuta nel progetto dalla Piemonte Doc Film Fund. La giovane realtà produttiva e il regista da anni collaborano anche con Daniele Gaglianone (Pietro del 2010) e proprio in questi giorni stanno lavorando, insieme a Fandango, al nuovo film del regista di Ruggine, un documentario sulla Tav in Val di Susa che ha così fortemente diviso la popolazione piemontese e con essa tutta la società civile italiana.