Domenica mattina. In un incontro informale con uno sparuto gruppo di giornalisti italiani, il direttore Alberto Barbera presenta il suo bilancio della 69esima edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia, conclusasi ieri sera con l’assegnazione meritata del Leone d’oro a Kim Ki-duk per Pietà. Partendo dai dati, si è evidenziato un calo del 10-12% degli accrediti culturali che sono quelli forniti alle associazioni, ai giovani studenti delle scuole di cinema, agli universitari, agli appassionati. Stesso dato per il pubblico pagante mentre i pacchetti abbonamento – sempre riservati a tale categoria -, hanno registrato un aumento del 6-8%. Stabile il numero di circa 2500 accreditati stampa. Barbera ha affermato di voler lavorare proprio sul calo degli accrediti ‘verdi’ perché questo sarà sempre di più un festival pronto a ricercare film dal linguaggio sperimentale, indipendenti; quindi sempre più adatti anche ad un pubblico giovane che il direttore si auspica tornerà, crisi permettendo, ad affollare le sale del Lido. Ha anche accettato di rispondere alle polemiche che abbiamo trovato sempre sterili e prettamente italiane sui film nazionali che non vincono, sulle dichiarazioni degli amministratori Rai che sui social network ieri sera si sono lanciati in affermazioni forti. Con la solita eleganza ha ricordato che è la Giuria che decide e il verdetto va rispettato. Inoltre se ha parlato solo Michael Mann – alcuni avevano trovato sospetto il silenzio del giurato Matteo Garrone – è perché per regolamento è il presidente di Giuria ad esprimere il pensiero del gruppo che ha guidato.