Star System – Se non ci sei non esisti
Commedia lustrini e paillettes
06/05/09 – Il grande circo del cinema e dello spettacolo, della moda e della celebrità , offre una vasta scelta per quanto riguarda follie, aneddoti, bizzarrie da raccontare in un film; e in effetti, molte volte, sceneggiatori e registi hollywoodiani si sono concentrati sulle follie del loro showbiz (per citare solo il più recente “Disastro a Hollywood” di Barry Levinson). Robert Wiede, produttore e regista di documentari, esordisce nel lungometraggio di finzione raccontando non solo quelle eccentriche deviazioni, ma soprattutto il cotè giornalistico e mediatico che gli gira intorno: peccato che, tirando in barca i remi della satira, si accontenti di una simpatica commediola. Tutto gira intorno a Sidney, giornalista anticonformista, che dopo aver creato un disastro a una festa di celebrità viene contattato dal direttore di Sharps, magazine di successo, per collaborare con loro: la lunga strada verso il successo e la soddisfazione sarà però costellata di fallimenti e compromessi. Una trama simpatica già di primo acchito, a metà strada (almeno nel potenziale) tra “Hollywood Party” e “Il diavolo veste Prada”, che la sceneggiatura di Peter Straughan rende una commedia sentimentale e satirica che si fa notare per qualche gag azzeccata e per un po` di cautela di troppo.
Facendo proprie le parole di uno dei suoi personaggi, si può dire che il film indaghi con fare bonario e malizioso la Sodoma e Gomorra di Hollywood (sebbene sia ambientato a New York), il binomio sesso/lusso che pare regolarla, puntando l`accento sui meccanismi giornalistici con cui gli uffici stampa manipolano le riviste e di conseguenza consensi e percezione del pubblico. Ovviamente il punto di vista è quello di un giornalista integerrimo e caustico, al bivio tra etica e carriera, chiaramente goffissimo, il che dà spunto a una girandola di gag ed equivoci che però si spengono dopo mezz`ora e si afflosciano – insieme al ritmo – col passare dei minuti, quando i dilemmi morali prendono il sopravvento, risolvendosi nel modo più facile.
La sceneggiatura tira l`intreccio – raccontato a ritroso – troppo per le lunghe e non convince nello scioglimento dei nodi e delle questioni, colpendo però per la verve di tutta la prima parte, a differenza di una regia che si spegne dopo l`incipit e si macchia di alcuni errori tecnici e di linguaggio (pessimo montaggio di David Freeman). Sostanzialmente, quindi, la parziale riuscita del film di Wiede si deve al talento e alla vis comica di Simon Pegg, che informa tutto il film del suo tocco, coadiuvato da due donne non proprio memorabili ma belle come Kirsten Dunst e Megan Fox e fronteggiato da un grande Jeff Bridges. Alla fine della fiera, una commedia sentimentale come altre, con qualche frecciatina in più ma senza mai strafare: dopotutto, siamo sempre dentro il sistema.
(EMANUELE RAUCO)
Titolo originale: How To Lose Friends & Alienate People
Produzione: Gran Bretagna 2008
Regia: Robert B. Weide
Cast: Simon Pegg, Kirsten Dunst, Jeff Bridges, Danny Huston, Gillian Anderson, Megan Fox, Max Minghella
Durata: 110′
Genere: commedia
Distribuzione: Mikado
Data di uscita: 08 maggio 2009