Flussi seriali – Percorsi e influenze odierne e vintage delle serie americane a cura di Erminio Fischetti
Lo scorso anno vi abbiamo raccontato la riconoscibilità estetica e di contenuto di serie, miniserie e film per la televisione, di un canale al femminile come Lifetime. Su quella scia proseguiamo il nostro discorso mettendo in evidenza il target estremamente diverso di un canale di pubblico servizio come la PBS, che generalmente si occupa di programmi culturali ormai storici nel panorama televisivo statunitense. PBS (Public Broadcasting Service) viene fondata nel 1969 e lancia i suoi programmi, negli Stati Uniti, il 5 ottobre 1970. Nel 1973 si fonde con Educational Television Station. È un canale no profit, trasmesso via cavo anche in Canada, e viene finanziato attraverso i suoi 354 membri. Ovviamente è una corporazione privata e la sua sede è in Arlington, nello stato della Virginia. Alla sua fondazione eredita le linee guida dalla National Educational Television (NET), che fino a quel momento era l’unica rete statunitense che aveva prodotto e trasmesso programmi dal chiaro contenuto culturale ed educativo. La sua linea, infatti, tutt’ora è nettamente differente dagli altri network come CBS, NBC, ABC, FOX o CW perché il suo modello continua ad essere la televisione inglese, dalla quale acquista o co-produce parecchi dei programmi trasmessi.
Ogni stato ha la sua stazione televisiva, tanto da organizzarsi in sub-network (Alabama Public Television, per fare un esempio). Questo network non ha una sede centrale che produce prodotti originali, ma li acquista da altre compagnie con le quali da anni ha stipulato contratti. Tra queste ricordiamo WGBH di Boston che co-produce con l’Inghilterra la maggior parte dei suoi film o miniserie (tra le altre l’intera serie Prime Suspect con Helen Mirren, la miniserie The Lost Prince scritta da Stephen Poliakoff, il recente successo della serie in costume Downton Abbey, etc.), WETA-TV con sede a Washington che si occupa dei suoi programmi di informazione e WNET, che produce il famoso talk-show di Charlie Rose.
PBS acquisisce i diritti di questi programmi e, dopo la trasmissione, edita quasi tutto in dvd. Il canale distribuisce antologie di film originali e programmi che oramai sono diventati storici poiché portati avanti da decenni. Great Performances: nato nel 1976, si occupa di trasmettere balletti e opere teatrali. Permette, così, anche a chi non può, di assistere agli eventi culturali più importanti che vengono realizzati nel Paese.
Il contenitore antologico Masterpiece Theatre esordì il 10 gennaio 1971 con la miniserie The First Churchills (tuttora un classico della tv). Da allora Masterpiece è il veicolo di cicli di film per la televisione, serie e miniserie, trasmessi generalmente la domenica in prima serata. Nel tempo si è suddiviso in tre sottosezioni (Classic, Mystery! e Contemporary). Prodotti importati dall’Inghilterra o co-prodotti con gli USA, che sono ormai cult della tv (su tutti la serie Upstairs Downstairs, di cui lo scorso anno è stato realizzato un sequel proprio per omaggiare il quarantennio dell’antologia). I contratti di acquisto, spesso, vengono fatti con i programmi di BBC, ITV, Channel 4. I lavori messi in onda sono tratti da opere letterarie immortali. Pensiamo agli adattamenti dei romanzi di Jane Austen, Northanger Abbey, Persuasion e Sense and Sensibility; la miniserie tratta dal romanzo di Elizabeth Gaskell, Cranford; l’ennesimo adattamento della Jane Eyre di Charlotte Brontë, rilevante per la sua precisione storica e fedeltà al racconto, oltre ad aver permesso di portare sullo schermo la miglior interpretazione della protagonista che sia mai stata vista fino ad ora al cinema e alla televisione, grazie all’esordiente Ruth Wilson; la serie Prime suspect con Helen Mirren che analizza i quartieri degradati delle città inglesi attraverso i crimini che vengono commessi e via discorrendo; il remake del film di Hitchcock, Rebecca di Jim O’Brien, dall’omonimo romanzo di Daphne Du Maurier. Mystery! debutta nel 1980 e adatta romanzi che fanno parte del panorama dei classici del genere giallo. Non a caso, dal 2005 ne sono stati realizzati alcuni cicli basati sui racconti e su uno dei personaggi della celebre scrittrice Agatha Christie, Miss Marple, incarnati da Geraldine McEwan e Julia McKenzie o la recente modernizzazione di Sherlock Holmes con Sherlock. Tra gli altri programmi ricordiamo velocemente due cicli sulla trasmissione di film indipendenti (P.O.V e Independent Lens), i documentari scientifici (Nova e Scientific American Frontiers), quelli storici (American Experience, generalmente biografie di importanti personaggi della storia americana) o quelli di politica e affari pubblici (Frontline, The Newshour with Jim Lehrer, Nightly Business Report).
La critica è sempre stata molto attenta nel valutare le opere trasmesse da questo network, i cui prodotti hanno una matrice culturale profondamente europea e con canoni di montaggio, regia e recitazione tipicamente inglesi. Difficilmente i suoi lavori sono realizzati negli Stati Uniti ed è una via che sta prendendo piede negli ultimi anni anche alla HBO. Ma questo fenomeno, in realtà, per PBS non è affatto nuovo perché avviene dalla sua nascita, basti pensare a miniserie degli anni ’70 come Madame Bovary da Flaubert o la Anna Karenina del 1977 diretta da Basil Coleman o ancora la famosissima miniserie campione di ascolti sul colonialismo inglese, The Jewel in the Crown di Christopher Morahan e Jim O’Brien. Il grande rapporto instaurato con la vecchia Gran Bretagna fa della PBS un canale per un pubblico metropolitano, amante dell’arte, della letteratura classica, del teatro, ecc. Ed è, a distanza di oltre 40 anni, ancora un successo.