Ha del clamoroso il risultato del box office del weekend cinematografico italiano appena trascorso (16-18 marzo): Quasi amici balza in prima posizione. Dopo tre weekend sul secondo gradino del podio, la commedia francese conquista la vetta traendo vantaggio sia dalla scarsa tenuta di Verdone (Posti in piedi in paradiso scende in terza posizione) sia dalla deludente new entry di Magnifica presenza (2° con 1,1 milioni di euro e una media per copia decisamente bassa: 2689 €). Dal canto suo, il film di Olivier Nakache e Éric Toledano vanta una tenuta che non ha precedenti in questa stagione cinematografica: per quattro weekend consecutivi il suo incasso si è mantenuto stabilmente tra l’1,5 e l’1,4 milioni di euro. In tempi in cui i film incassano la maggior parte dei loro introiti nel weekend di uscita, questo è evidentemente un caso in controtendenza. Due i dati su cui riflettere in proposito: con buona pace degli esperti di marketing, il passaparola funziona ancora e il pubblico adulto è un bacino troppo spesso sottovalutato. Appare evidente infatti che Quasi amici non sia rivolto a un pubblico “family” (ha degli accenni di politicamente scorretto e non è rivolto ai bambini), né a un pubblico di adolescenti (la tematica – amicizia tra un disabile e un badante – dovrebbe in teoria tenere lontano questo tipo di spettatori). A sancire l’exploit di Quasi Amici dovrebbe essere perciò un pubblico adulto e cittadino, proprio quella fascia di spettatori data da tempo per estinta. Quasi amici vale inoltre da monito per la commedia nostrana: un film che riflette su un problema sociale, che scherza su degli elementi patetici, che non si nega momenti drammatici e/o di descrizione realistica di un mondo fatto di povertà (il coté da cui proviene il personaggio di Omar Sy) riesce a incassare molto, magari anche di più di commedie italiane che invece descrivono un mondo asettico abitato apparentemente solo da benestanti (e che dunque sono ontologicamente evasive).
Come descrizione di un mondo non fasullo, era al contrario positivo il caso di Posti in piedi in paradiso, che però non ha tenuto molto. La sua terza posizione con 1 milione e 58mila euro fa sì che il film abbia ottenuto finora esattamente 8 milioni, appena 200mila euro in più di Quasi amici (che potrebbe superarlo la prossima settimana) e quasi la metà del precedente film di Verdone, Io, loro e Lara. Delude ugualmente il 2° posto di Ozpetek che con Magnifica presenza è ben al di sotto dell’exploit di Mine vaganti (che incassò 2,9 milioni al primo weekend). Va a finire che la miglior media per copia (4.033 €) della classifica se la aggiudica l’horror L’altra faccia del diavolo, 4° in classifica con poco più di un milione di euro.
Nulla di rilevante nella seconda parte della top ten: dal 5° posto di John Carter al 10° di The Double, passando per la settima posizione della new entry 10 regole per fare innamorare (un indubbio insuccesso, sottolineato dalla bassa media per copia di 1.713 €). Resistono – per quel che possono, viste le pochissime sale in cui sono distribuiti – Cesare deve morire dei fratelli Taviani (17°, con un totale di 337mila euro) e A Simple Life (18°, riuscendo a mantenere la posizione della scorsa settimana).
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