Paolo e Vittorio Taviani vincono la 62esima edizione del Festival di Berlino. Il loro film, Cesare deve morire, dedicato alla messa in scena da parte dei detenuti di Rebibbia del Giulio Cesare di Shakespeare, si è visto riconoscere l’Orso d’Oro dalla giuria presieduta dal regista Mike Leigh. I due fratelli ringraziano in primis i detenuti del carcere romano: “Questo premio ci dà gioia soprattutto per chi ha lavorato con noi. Sono i detenuti di Rebibbia guidati dal regista Fabio Cavalli che li ha portati al teatro. Questi detenuti-attori hanno dato se stessi per realizzare questo film”. Erano più di vent’anni che un film italiano non otteneva il maggior riconoscimento del Festival di Berlino, da La casa del sorriso di Marco Ferreri che vinse nel 1991; e, se si considerano i tre maggiori festival europei e dunque Cannes, Venezia e lo stesso Berlino, era dal 2001 – con la Palma d’Oro a La stanza del figlio di Nanni Moretti – che il premio maggiore non veniva vinto da un film italiano. E c’è qualcosa di Moretti anche in questo riconoscimento, visto che la Sacher distribuirà Cesare deve morire nelle sale italiane a partire dal 2 marzo, mentre già nei giorni scorsi il film era stato venduto in diversi paesi, tra cui Francia, Spagna, Brasile, Danimarca, Iran e Taiwan. Un riconoscimento è arrivato anche Diaz di Daniele Vicari, che si è piazzato 2° nel gradimento del pubblico della sezione Panorama, dietro a Parada di Srdjan Dragojevic e davanti a Xingu di Cao Hamburger.
I vincitori del concorso internazionale della 62esima edizione della Berlinale:
Orso d’oro per il miglior film: Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani
Orso d’argento Gran premio giuria: Just The Wind di Bence Fliegauf
Orso d’argento per migliore regia: Christian Petzold per Barbara
Orso d’argento per miglior attrice: Rachel Mwanza in Rebelle di Kim Nguyen
Orso d’argento per miglior attore: Mikkel Boe Folsgaardaus in A Royal Affair di Nikolaj Arcel
Orso d’argento per il contributo artistico: Lutz Reitemeier per la fotografia di White Deer Plain di Wang Quan’an
Orso d’argento per la miglior sceneggiatura: Nikolaj Arcel, Rasmus Heisterberg per A Royal Affair di Nikolaj Arcel.
Premio Alfred Bauer per un lavoro di particolare innovazione a Tabu di Miguel Gomes.
Orso d’argento – premio speciale: L’enfant d’en haut di Ursula Meier