Walk of Fame – Sir Ben Kingsley – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana a cura di Lia Colucci
Tutti lo immaginiamo sempre abbigliato di un candido lenzuolo, magari disteso sui binari di un treno intento in un atto di non violenza destinato a cambiare per sempre le sorti dell’India e dell’Impero Britannico. L’immagine di Ben Kingsley è associata infatti fin dal 1982 con quella del Mahatma Gandhi nel film di Richard Attenborough che gli valse l’Oscar come miglior attore protagonista. Nato in Inghilterra, a Scarborough, da un medico indiano di etnia Gujarati e da un’attrice britannica, Kingsley ha compiuto i suoi studi alla Manchester Grammar School, condividendo la classe con Robert Powell, futuro protagonista del Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli. Successivamente, ha frequentato la Salford University e il Pendleton College dove qualche anno dopo avrebbe fondato il Ben Kingsley Theatre. La sua carriera inizia infatti sul palcoscenico, con diverse produzioni importanti come il Sogno di una notte di mezza estate di Peter Brook del 1977. Ed è in questi anni che l’attore decide di cambiare il suo vero nome Krishna Pandit Bhanji, nel più anglosassone Ben Kingsley, ispirandosi al soprannome del nonno “King Clove”. Seguono svariate partecipazioni in prodotti televisivi e piccoli ruoli per il cinema, fino all’exploit con il kolossal biopic di Attenborough che gli aprirà le porte di una filmografia ricca di titoli di successo e potenti interpretazioni. Lo ricordiamo nell’acclamato Maurice (1987) di James Ivory, tratto dall’omonimo romanzo di E. M. Forster, e negli insoliti panni del Dott. Watson, al fianco di Michael Caine/Sherlock Holmes nella commedia Senza indizio (1988). Nel 1991 è il mafioso Mayer Lansky nel gangster-movie Bugsy diretto da Barry Levinson, per il quale ottiene una nomination dall’Academy come non protagonista. Due anni dopo è nel cast di Schindler’s List di Steven Spielberg, col quale lavorerà di nuovo nel 2001 prestando la propria voce a un personaggio di A. I. – Intelligenza artificiale.
Nel frattempo fa incetta di premi e candidature con la commedia nera inglese Sexy beast – L’ultimo colpo della bestia (2000) di Don Logan, dopo aver inaugurato l’anno all’insegna di un prestigioso riconoscimento: l’assegnazione del titolo di baronetto da parte della regina Elisabetta. Nel 2006 riceve una nomination agli Emmy per il ruolo del cardiologo Herman Tarnower nel film-tv Mrs. Harris, ispirato a un caso di cronaca nera; nello stesso anno interpreta se stesso nell’episodio Luxury Lounge della celebre serie HBO I Soprano’s. Del 2010 è l’incontro con Martin Scorsese, che gli affida la parte del Dott. Cawley nel thriller psicologico Shutter Island, prima di ritrovarlo nel suo ultimo lavoro, attualmente in sala, Hugo Cabret, nel quale Kingsley interpreta nientemeno che il padre del cinema fantastico George Méliès. Nella pellicola, dal tocco cinefilo e fiabesco, l’attore recita al fianco del giovanissimo Asa Butterfield e di Christopher Lee, Ray Winstone e Sacha Baron Cohen, con il quale ha condiviso anche il set dell’attesissimo The Dictator di Larry Charles, la cui uscita è prevista per questa primavera.