16/01/09 – Non ci piace fare i moralisti, anzi è la cosa che più detestiamo, ma in certi casi viene da rispolverare la locuzione ciceroniana O tempora o mores: perchè quando vediamo donne, più o meno adulte e abbienti, addobbare i propri cani come fossero carri allegorici, portarli a fare massaggi e manicure, curare la loro estetica come fossero top model in sfilata, il sospetto che le rotelle del nostro mondo siano saltate diventano certezza. E se poi qualcuno ci fa anche un film, che poi incassa quasi 100 milioni di dollari, la prova è schiacciante. Chloe è una viziata, ricchissima, lussuosa cagnolina di Beverly Hills che vive una vita da pascià grazie alla cure di Viv; ma quando per un viaggio, è lasciata alle cure della giovane Rachel le cose si complicano, visto che la lascia scappare in Messico, dove Chloe non ha alcuna risorsa. La trama, ideata da Jeff Bushell e Analisa LaBianco, è tutta qui, ennesima versione della parabola della ricca caduta in disgrazia che assomma praticamente tutte le morali disneyane di sempre, corredate di una parvenza di commedia avventurosa, sopraffatta dall`incedere devastante del glamour kitsch.
Il film quindi, seguendo la tradizione della casa di produzione, racconta la solita storia di accettazione della diversità , scoperta del proprio io e delle proprie radici, amore per gli animali, lottare fino all`ultimo per i propri valori e via discorrendo, calato però in un contesto di folklore, machismo e paternalismo che racchiude i soliti vizi conformisti del marchio Disney: a tutto questo, aggiungiamo anche che ciò che dovrebbe sembrare carino e à la page sembra solo grottesco e demente e che, nell`anno del cane, l`animato Bolt sembra una bombola d`ossigeno. La sceneggiatura si costruisce su una gara di stupidità in cui gli umani vincono di misura, cucendo una storiellina che si arricchisce di personaggi e situazioni occasionalmente divertenti, mentre Raja Gosnell in cabina di regia conduce con ritmo professionale e qualche inaspettato vezzo tecnico (i molti dolly e le panoramiche aeree), ma non può fare molto. Di certo non peggio del casting dei doppiatori italiani, che sceglie Luca Argentero e Miriam Catania affibbiando loro gli umani e non i cani, vanificando un modesto elemento di sorriso, che comunque nè Piper Perabo, nè la brizzolata Jamie Lee Curtis sanno restituire. Prima dei titoli di coda, si avverte di trattare i cani con premura: noi avremmo voglia di un dobermann da guardia, che allontani le fastidiose pochette di pelo.
(EMANUELE RAUCO)
Titolo originale: Beverlh Hills Chihuahua
USA, 2008
Regia: Raja Gosnell
Cast: Jamie Lee Curtis, Piper Perabo
Commedia
91`
Distribuzione: Walt Disney