Per Figli e amanti al Torino Film Festival Michele Placido ha scelto Il Tetto di Vittorio De Sica, film attuale nonostante sia stato girato nel 1956. “Vorrei che il festival inviasse a questo governo di tecnici sessantenni, che il problema della casa non lo hanno, questo film – dice il regista-attore – perché ieri come oggi tantissimi giovani vivono un problema che mina il loro futuro”. Sempre con lo spirito critico di intellettuale attento, Placido aggiunge che nessun esecutivo in questi anni si è mai preoccupato delle nuove generazioni in maniera efficace e lo vuol dire dalla città torinese dove tanti immigrati meridionali arrivarono negli anni ’60-’70 per lavorare alla Fiat e anche per loro, ottenere una pensione non era cosa facile. Il tema dei migranti è il fulcro anche di Itaker, il suo primo film come produttore. Girato tra la Romania (dove ci sono tante città dall’architettura tedesca) e Trentino, l’opera avrà come protagonista un bambino trentino che negli anni ’70 scapperà in Germania per cercare il padre. Placido, che si è ritagliato una piccola parte come magliaro, si auspica che il film possa avere una circuitazione nelle scuole, tra i ragazzi che non conoscono il passato dei ‘loro nonni’ migranti per fame. In post-produzione e quindi forse pronto per il Festival del cinema di Cannes , Le Guetteur, film di genere realizzato in Francia, omaggio a Il cerchio rosso di Jean-Pierre Melville. In un cast totalmente francese con Mathieu Kassovitz e Daniel Auteuil, Placido ha aggiunto un tocco di italianità con Luca Argentero e sua figlia Violante.