Dal nostro inviato EMANUELE RAUCO
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Dopo l’incontro di due anni fa in cui fece un bagno di folla, Richard Gere è tornato al Festival Internazionale del film di Roma. L’occasione è duplice: il ritiro dell’Acting Award, il premio all’arte dell’attore che ogni anno il festival consegna a un grande interprete del cinema, e la presentazione della versione restaurata de I giorni del cielo, il secondo film diretto da Terrence Malick, per cui Gere vinse il David come miglior attore straniero (e fu uno dei primi riconoscimenti della sua carriera, come ha dichiarato lui stesso ai giornalisti).
Prima di incontrare il pubblico dell’Auditorium, Gere ha tenuto una conferenza stampa in cui ha raccontato il suo rapporto col lavoro dell’attore: “Per me, recitare è un lavoro bellissimo, ma è solo un lavoro. Non investo la mia vita in quello, non ho aspettative di produrre o dirigere un film – tanto più che l’occasione di produrre l’ho avuta – ma preferisco prendere sul serio la vita, la mia famiglia, i miei maestri spirituali”. Solare e disponbile come sempre, sorridente mentre beve un té, spiega come il buddismo ha cambiato la sua visione del mondo e del cinema, ma anche come affrontare il difficile momento che stiamo vivendo: “Oltre alle paure e alle difficoltà, c’è l’amore e la comprensione: dobbiamo rimuovere le cause della sofferenza e svelare la nostra vera identità, svegliarci dall’incubo ed essere ottimisti”. Gere, che designa Ryan Gosling come suo possibile erede, parla dei suoi personaggi, di come nascono dentro di lui e poi erompono e non viceversa, ricorda poi l’emozione di quando vinse il suo primo provino: il momento in cui ha capito che voleva fare l’attore. In vena di ricordi, per un premio che sembra un riconoscimento alla carriera, l’attore è anche andato in Campidoglio, dove il sindaco Gianni Alemanno ha consegnato una “Lupa” d’onore, per l’amore che Gere ha sempre dimostrato, e ribadito oggi, per la capitale. Una messe di premi per un attore che ha sempre dimostrato come si possa essere una star, senza doversi atteggiare come tale: e il pubblico apprezza.