A due settimane dall’inizio, è stato presentato all’Auditorium Parco della Musica il programma del 6° Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 27 ottobre al 4 novembre. 131 film che riempiranno i 9 giorni di programmazione nelle sale dell’Auditorium e in altri luoghi della città, dal cinema Fiamma all’Embassy passando per la Casa del Cinema. Ad aprire le danze la governatrice del Lazio Renata Polverini, che ha sottolineato l’importanza della kermesse in un momento di forte crisi del paese, e il sindaco della capitale Gianni Alemanno, che ha chiuso senza mezzi termini ogni polemica col ministro Galan sull’esistenza del festival (“Non pemetteremo a nessun ministro di rompere le scatole al festival di Roma”), al quale il ministro dei beni culturali ha concesso – finora – solo il patrocinio e non i 260 mila euro richiesti.
15 i film in concorso per il Marc’Aurelio d’oro (assegnato dalla giuria presieduta da Ennio Morricone e composta da Susanne Bier e il ballerino Bolle tra gli altri), di cui 4 italiani: La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo (all’esordio nella regia), Il cuore grande delle ragazze di Pupi Avati, Il mio domani di Marina Spada e Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa. Fuori concorso, oltre al film d’apertura The Lady di Luc Besson, si segnalano Too Big to Fail di Curtis Hanson (sulla crisi finanziaria e il ruolo delle banche), L’industriale di Giuliano Montaldo, Un giorno questo dolore ti sarà utile di Roberto Faenza e My Week with Marilyn di Simon Curtis; più tre eventi organizzati in collaborazione con Alice nella città: l’attesissimo Le avventure di Tintin di Steven Spielberg e i 15 minuti di preview di Breaking Dawn parte I (penultimo della saga Twilight) e di Hugo Cabret di Scorsese. Molti poi gli eventi speciali come la proiezione di Halloween di Insidious di James Wan, La guerre des boutons di Christophe Barratier, l’incontro con Wim Wenders per l’uscita italiana di Pina e il restauro di Totò-Il più comico spettacolo del mondo di Mario Mattoli, il primo film italiano in 3D (1953).
Molta attesa anche per Extra, la sezione del cinema alternativo del festival: tra i documentari in concorso desta interesse Comic-Con: Episode IV – A Fan’s Hope di Morgan Spurlock (l’autore di Super Size Me) e From the Sky Down di Davis Guggenheim, mentre fuori concorso sarà presentato Project Nim di James Marsh, regista del premio Oscar Man on a Wire. Mentre la sezione per bambini Alice nella città presenta From Up on Puppy Hill di Goro Miyazaki, figlio del grande Hayao, sempre prodotto dallo Studio Ghibli. Di particolare interesse quest’anno il focus Occhio sul mondo, che apre le porte al cinema britannico: non solo una vetrina di 6 titoli recenti, da The Deep Blue Sea di Terence Davies a Trishna di Michael Winterbottom, ma anche una retrospettiva di 12 film storici del cinema inglese, dalla Signora omicidi di Alexander Mackendrick a Scala al paradiso di Powell & Pressburger. Inoltre per gli amanti del cinema indipendente di casa nostra una panoramica di giovani cineasti, esordienti o poco più, chiamata Il festival in città. Un’edizione a cui farà da madrina Luisa Ranieri e con cui il presidente Rondi, la direttrice generale Via e la direttrice artistica Detassis vogliono ribadire la vocazione del festival al rapporto col pubblico, al confronto tra la popolazione romana e i grandi attori e registi che attraverseranno il red carpet, come Michael Mann, Riccardo Scamarcio e Sergio Rubini, Sergio Castellitto e Penelope Cruz che incontreranno gli spettatori in masterclass e duetti, da sempre fiore all’occhiello e tratto distintivo del festival. Magari il programma e le ambizioni non sono quelle di Cannes, Venezia o Toronto, ma di sicuro permetteranno al pubblico della capitale di godersi 9 giorni di cinema a misura di spettatore.
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